
Il Collegio di Garanzia respinge il ricorso di Rampelli
La Terza Sezione del Collegio di Garanzia presso il Coni, presieduta dal prof. avv. Massimo Zaccheo, ha respinto il ricorso presentato dall’on. Fabio Rampelli contro la Federazione Italiana Nuoto (FIN). Il ricorso, presentato lo scorso 2 settembre, mirava ad annullare e riformare la decisione del Tribunale Federale emessa il 16 agosto, che aveva respinto il reclamo di Rampelli in merito alla sua esclusione dalla lista dei candidati all’elezione del presidente durante l’assemblea federale elettiva del 7 settembre 2024.
Con questa decisione, il Collegio di Garanzia ha confermato la validità della decisione del Tribunale Federale, sancendo la definitiva esclusione di Rampelli dalla corsa per la presidenza della FIN.
Il ricorso di Rampelli e le motivazioni dell’esclusione
Il ricorso di Rampelli si basava sulla contestazione della sua esclusione dalla lista dei candidati alla presidenza. Le motivazioni dell’esclusione non sono state rese pubbliche, ma si presume che siano state legate a questioni di conformità statutarie o di requisiti di eleggibilità.
L’esclusione di Rampelli ha suscitato polemiche e discussioni nel mondo del nuoto italiano, con diverse opinioni espresse in merito alla legittimità della decisione.
Le conseguenze della decisione
La decisione del Collegio di Garanzia ha avuto un impatto significativo sulle elezioni per la presidenza della FIN. Con l’esclusione di Rampelli, il numero dei candidati si è ridotto, modificando il panorama elettorale e le dinamiche della competizione.
La decisione ha anche sollevato questioni di trasparenza e di accesso alle cariche elettive all’interno della Federazione, con alcuni che hanno espresso dubbi sulla correttezza del processo decisionale.
Considerazioni personali
La decisione del Collegio di Garanzia conferma la complessità del sistema elettorale all’interno delle federazioni sportive italiane. La vicenda di Rampelli solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla equità del processo decisionale, e pone l’accento sull’importanza di garantire un accesso equo e trasparente alle cariche elettive. Sarà interessante osservare come la FIN affronterà le sfide future in termini di governance e di gestione delle elezioni, al fine di garantire un processo elettorale trasparente e inclusivo.