Un nuovo obiettivo di finanziamento climatico da mille miliardi di dollari
Il G20 di Rio de Janeiro ha visto la Cina e il gruppo dei Brics ottenere un importante risultato nel confronto sul clima. Il documento finale del summit indica alla Cop29 di Baku che il nuovo obiettivo globale di finanza per il clima dovrà partire dalla dimensione minima di mille miliardi di dollari. Questa cifra era stata richiesta a più riprese dalla Cina e dal gruppo G77, che comprende i paesi in via di sviluppo ed emergenti.
Il testo, però, fallisce nel fornire ulteriori indicazioni alla Cop, in particolare rispetto alla durata temporale dell’obiettivo e alla sua struttura. Questi temi sono stati lasciati nuovamente alla conferenza, dalla quale si aspetta una nuova bozza di decisione entro la sera stessa.
La posizione dei Brics è stata confermata anche da un intero paragrafo del comunicato finale che si scaglia contro le misure ambientali protezionistiche unilaterali. Questo passaggio riprende il linguaggio dei Brics contro il Cbam europeo, il dazio Ue sulle importazioni in base alla Co2 emessa per produrle, che entrerà in vigore nel 2026.
L’analista Jacopo Bencini del think tank Italian Climate Network, in un’analisi del summit brasiliano, ha sottolineato come il documento finale di Rio indichi alla Cop29 di Baku che il nuovo obiettivo globale di finanza per il clima dovrà partire dalla dimensione minima di mille miliardi di dollari, come chiesto a più riprese da Cina e gruppo G77. Bencini ha anche evidenziato come il testo fallisca nel fornire ulteriori indicazioni alla Cop, in particolare rispetto alla durata temporale dell’obiettivo ed alla sua struttura, temi lasciati ora nuovamente alla conferenza, dalla quale si aspetta una nuova bozza di decisione entro questa sera.
Il comunicato finale di Rio, secondo Bencini, non cita in alcun passaggio la possibilità di allargare la base dei donatori a Paesi in via di sviluppo con forte capacità finanziaria e anzi, include poi un intero paragrafo contro le misure ambientali protezionistiche unilaterali, riprendendo il linguaggio dei Brics contro il Cbam europeo.
Il ruolo crescente dei Brics
Il G20 di Rio de Janeiro ha visto un’affermazione del ruolo dei Brics nel dibattito sul clima. Il documento finale del summit, che include un paragrafo contro le misure ambientali protezionistiche unilaterali, riprende il linguaggio dei Brics contro il Cbam europeo. Questo evidenzia come i Brics stiano diventando sempre più influenti nel panorama internazionale, e come la loro posizione sul clima stia guadagnando terreno.
La posizione dei Brics, che si oppongono a misure unilaterali come il Cbam europeo, si basa sull’idea che la lotta al cambiamento climatico debba essere un’azione collettiva e non una competizione tra blocchi di paesi. Il loro obiettivo è quello di promuovere un’azione multilaterale che tenga conto delle esigenze e delle specificità di tutti i paesi, e che non penalizzi i paesi in via di sviluppo.
Il G20 di Rio de Janeiro ha dimostrato che i Brics sono un attore chiave nel dibattito sul clima. La loro influenza è destinata a crescere nei prossimi anni, e la loro posizione sarà determinante per la riuscita di un’azione globale efficace contro il cambiamento climatico.
Un passo avanti, ma ancora molti dubbi
Il G20 di Rio de Janeiro ha segnato un passo avanti nel dibattito sul clima, con l’indicazione di un nuovo obiettivo di finanziamento climatico da almeno mille miliardi di dollari. Tuttavia, rimangono molti dubbi sulla durata e sulla struttura di questo obiettivo, che dovranno essere definiti dalla Cop29 di Baku. Inoltre, la posizione dei Brics contro le misure ambientali protezionistiche unilaterali potrebbe creare tensioni con l’Unione Europea, che ha già annunciato l’introduzione del Cbam. Sarà importante trovare un equilibrio tra la necessità di azioni immediate e la necessità di un’azione collettiva che tenga conto delle esigenze di tutti i paesi.