Incontri frequenti e un memorandum di accordo
Secondo quanto riportato dal Gazzettino, tra il 2016 e il 2017 si sarebbero svolti una decina di incontri tra il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il magnate di Singapore Ching Chiat Kwong e i loro staff. Gli incontri, che riguardavano l’area di 41 ettari dei Pili, di proprietà di Brugnaro attraverso la società Porta di Venezia, erano annotati da Derek Donadini, vice capo di gabinetto del primo cittadino. I resoconti di Donadini sono finiti negli atti dell’inchiesta che vede Brugnaro indagato per corruzione.
Tra gli incontri emerge un memorandum di accordo relativo alla compravendita dell’area dei Pili. I legali di Ching sostengono che il memorandum sia “inutilizzabile”, ma l’accusa ritiene che la trattativa riguardasse la vendita dei Pili per 150 milioni di euro, con la promessa a Ching di un aumento dell’indice di edificabilità.
La prossima fase dell’inchiesta
I pm si stanno preparando a chiudere le indagini. Per evitare la scadenza delle misure cautelari, è probabile che venga richiesto il rito immediato per i quattro indagati ai domiciliari, tra cui l’ex assessore Renato Boraso. Successivamente, gli atti saranno depositati nei confronti delle altre 30 persone coinvolte nell’inchiesta.
Considerazioni
L’emergere di nuovi dettagli sull’inchiesta che riguarda il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro solleva ulteriori interrogativi sulla trasparenza e la legalità delle trattative relative all’area dei Pili. Il memorandum di accordo, se confermato, potrebbe rappresentare un elemento chiave per comprendere la natura della trattativa e la possibile presenza di interessi privati che avrebbero potuto influenzare le decisioni del sindaco. La chiusura delle indagini e il successivo processo saranno cruciali per fare chiarezza su questa vicenda e per garantire la giustizia.