Cop29 a rischio flop: l’appello del presidente
La Cop29 di Baku, la conferenza Onu sul clima in corso in Azerbaijan, sta vivendo momenti di grande incertezza. Dopo una settimana di trattative intense, il rischio di un fallimento è reale. L’obiettivo principale della conferenza è varare un nuovo fondo per aiutare i Paesi vulnerabili contro il cambiamento climatico, in sostituzione del fondo da 100 miliardi di dollari all’anno previsto dall’Accordo di Parigi che scade nel 2025.
Il presidente della Cop, Mukhtar Babayev, ha espresso la sua preoccupazione per lo stato dei negoziati, dichiarando che le parti non si stanno avvicinando a una soluzione con la velocità necessaria. “Lasciatemi dire che sono preoccupato per lo stato dei negoziati – ha detto Babayev -. Le parti non si avvicinano a velocità sufficiente.”
La conferenza si concluderà il 22 settembre e il tempo stringe. Il rischio di un fallimento è concreto, con la prospettiva di un’altra conferenza sul clima che non riesce a raggiungere un accordo significativo.
La necessità di un nuovo fondo per il clima
L’urgenza di un nuovo fondo per il clima è evidente. Il segretario dell’agenzia dell’Onu per il clima, l’Unfcc, che organizza le Cop, ha sottolineato come i costi dell’adattamento al cambiamento climatico siano in forte crescita, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. “I costi dell’adattamento stanno schizzando per tutti, specialmente per i Paesi in via di sviluppo – ha spiegato a Baku il segretario dell’agenzia dell’Onu per il clima -. Potrebbero salire a 340 miliardi all’anno nel 2030, raggiungendo 565 miliardi all’anno nel 2050.”
La speranza delle Nazioni Unite per Baku era di aumentare la cifra del fondo e di migliorare il meccanismo di erogazione. Tuttavia, le trattative non hanno ancora portato a risultati concreti. Il segretario dell’Unfcc ha lanciato un appello ai delegati, invitandoli a “passare alle cose serie” e a superare il “teatro” delle negoziazioni.
L’appello al G20 di Rio
In un tentativo di sbloccare l’impasse, il presidente della Cop ha lanciato un appello al G20 di Rio, che si terrà a settembre. L’obiettivo è ottenere un segnale politico forte da parte dei Paesi del G20 che possa dare una spinta decisiva ai negoziati.
Il G20, che riunisce le maggiori economie del mondo, ha un ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Un segnale positivo da parte del G20 potrebbe essere un fattore determinante per il successo della Cop29.
Il fallimento della Cop29 sarebbe un duro colpo per gli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico. La comunità internazionale si aspetta che la conferenza produca risultati concreti, in particolare in merito al finanziamento dell’adattamento al clima per i Paesi più vulnerabili.
La sfida della cooperazione internazionale
La Cop29 di Baku rappresenta un’ulteriore dimostrazione della complessità della sfida che la comunità internazionale si trova ad affrontare per contrastare il cambiamento climatico. La questione del finanziamento dell’adattamento è solo una delle tante questioni spinose che richiedono una soluzione urgente. La capacità di cooperare a livello internazionale e di trovare un terreno comune tra Paesi con interessi spesso divergenti è fondamentale per il successo di qualsiasi iniziativa globale per il clima.