Bentancur squalificato per insulti razzisti a Son
Il centrocampista del Tottenham Hotspur, Rodrigo Bentancur, è stato squalificato per ben 7 partite e multato di 100mila sterline (circa 120mila euro) dalla Federcalcio inglese per aver rivolto insulti razzisti al suo compagno di squadra, Son Heung-min.
La decisione è stata presa dopo un’udienza in cui la commissione di regolamentazione indipendente ha ritenuto provata l’accusa di razzismo nei confronti del calciatore sudcoreano. Bentancur, che ha negato le accuse, non potrà tornare in campo prima del 26 dicembre, saltando importanti partite di Premier League e Coppa di Lega.
La frase incriminata risale al giugno scorso, quando Bentancur, durante un’intervista a una tv uruguaiana, scherzando su Son, aveva detto: “Sonny? Potrebbe essere anche suo cugino, visto che sembrano tutti uguali”.
Questa battuta ha scatenato un procedimento disciplinare da parte della federazione, culminato con la squalifica odierna.
La FA condanna la battuta come “inappropriata” e “offensiva”
Secondo l’accusa, Bentancur “ha violato la regola E3.1 della FA agendo in modo inappropriato e/o usando parole offensive e/o offensive e/o screditando il gioco”.
La FA ha inoltre sottolineato che la frase di Bentancur costituisce un “reato aggravato”, poiché “includeva un riferimento, espresso o implicito, alla nazionalità e/o alla razza e/o origine etnica”.
Le scuse pubbliche di Bentancur nei confronti di Son non sono state sufficienti a evitare la squalifica.
Un caso che richiama la vicenda di Cavani
Questo caso ricorda quello di Edinson Cavani, ex giocatore del Napoli e del Manchester United, che nel 2020 fu squalificato per tre giornate e multato per aver scritto su Instagram “Gracias negrito” per ringraziare un amico. Anche in quel caso, Cavani aveva spiegato che “negrito” in Uruguay non ha un significato razzista, ma è un appellativo affettuoso usato tra amici.
Il caso di Bentancur solleva ancora una volta il dibattito sul razzismo nel calcio e sulla sensibilità verso le diverse culture.
Un caso che solleva interrogativi
La squalifica di Bentancur è un caso che solleva interrogativi sul confine tra ironia e razzismo. La sua battuta, seppur involontaria, ha offeso la sensibilità di molti e ha dimostrato come anche le parole apparentemente innocue possano avere un impatto negativo. E’ importante ricordare che il razzismo è un problema serio che va combattuto in tutte le sue forme, anche in quelle più subdole e mascherate da scherzo. La FA ha dimostrato di voler perseguire con rigore ogni forma di discriminazione, e questa decisione dovrebbe essere un monito per tutti i calciatori e le persone coinvolte nel mondo del calcio.