Scontri e Tensioni a Torino
Il corteo studentesco a Torino, organizzato per protestare contro le politiche del governo, ha visto tensioni e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. In piazza Castello, davanti alla Prefettura, si sono verificati i momenti più critici. Un ordigno artigianale è stato lanciato in mezzo alle forze dell’ordine, causando esalazioni urticanti e ferendo una quindicina di poliziotti che sono stati portati al pronto soccorso.
I manifestanti hanno tentato di raggiungere il portone della Prefettura, ma sono stati respinti. Il corteo si è poi spostato davanti al rettorato e alla sede Rai, dove gli studenti hanno colpito i mezzi della polizia con aste di bandiere. Sono stati lanciati anche uova contro il cordone di poliziotti davanti alla sede di Intesa Sanpaolo e alle Gallerie d’Italia in piazza San Carlo, e contro alcune vetrine dei negozi in via Roma. Davanti alle Gallerie d’Italia sono stati scaricati diversi libri con l’invito a leggerli.
Un furgone dei reparti mobili della polizia è stato danneggiato davanti alla sede Rai di via Verdi, con i fari e i parafanghi strappati. Il corteo ha raggiunto la Mole Antonelliana, dove la bandiera italiana esposta all’ingresso è stata sostituita con quella palestinese.
Simboli e Messaggi Politici
Tra i manifestanti erano presenti striscioni e bandiere con messaggi politici, tra cui lo striscione ‘Le scuole sanno da che parte stare, contro governo e genocidio’ e ‘Ogni giorno è No Meloni Day’. Sono comparsi anche cartelli con le fotografie di esponenti politici italiani, tra cui Giorgia Meloni, Elly Schlein e Matteo Salvini, con il volto coperto da uno stencil che riproduce una mano rossa di sangue e la didascalia ‘complice del genocidio’.
Alcuni giovani hanno fatto il gesto delle tre dita a simboleggiare la P38, un gesto tipico dei cortei degli anni Settanta. Al corteo hanno partecipato diversi collettivi studenteschi, alcuni vicini al centro sociale Askatasuna, considerato l’ultima roccaforte dell’Autonomia in Italia.
Condanna della Violenza
La premier Giorgia Meloni ha condannato la violenza e il caos che si sono verificati durante il corteo, esprimendo solidarietà agli agenti feriti. Ha chiesto alla politica di unirsi alla condanna di questi episodi e di non proteggere o giustificare la violenza.
La necessità di un dialogo costruttivo
Gli scontri a Torino sono un segnale preoccupante di un clima di crescente tensione sociale. È fondamentale che le istituzioni e i movimenti studenteschi trovino un terreno comune per un dialogo costruttivo, basato sul rispetto reciproco e sulla ricerca di soluzioni condivise. La violenza non è mai la risposta e rischia di alimentare un circolo vizioso di conflitto. È importante che le istituzioni ascoltino le istanze dei giovani e che i movimenti studenteschi si esprimano in modo pacifico e responsabile.