Il ritorno del simbolo del ’77
Un’immagine che ha scosso la città di Torino: il gesto delle tre dita alzate a simboleggiare la P38, simbolo degli anni di piombo e dell’Autonomia Operaia, è ricomparso durante un corteo studentesco indetto per protestare contro le politiche del governo di centrodestra e per la Palestina. La manifestazione, partita da Porta Susa con circa quattrocento partecipanti tra studenti, esponenti di centri sociali e antagonisti, ha visto un crescendo di tensioni e scontri con le forze dell’ordine.
Scontri e danni
Dopo una serie di imbrattamenti ai mezzi pubblici e ai monumenti, tra cui l’iscrizione “Free Palestine” sul monumento a Vittorio Emanuele II, il corteo ha raggiunto l’ufficio scolastico regionale dove è stato dato alle fiamme un fantoccio con la foto del ministro Valditara. La manifestazione è diventata sempre più oltranzista, con lancio di uova contro le forze dell’ordine, slogan come “Tout le monde deteste la police” e tentativi di sfondare i cancelli della Prefettura. In piazza Castello è stato fatto esplodere un ordigno rudimentale, ferendo una ventina di agenti.
Un percorso di violenza
Il corteo ha proseguito il suo percorso, assalendo e danneggiando mezzi delle forze dell’ordine sotto la sede Rai, sfilando la bandiera italiana e issando quella palestinese davanti alla Mole Antonelliana, e imbrattando e danneggiando un fast food prima di raggiungere Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Un percorso che ha rievocato i cortei degli anni ’77, quando gli autonomi partivano proprio da quel luogo.
Un’eco del passato
La ricomparsa del gesto della P38 e la violenza degli scontri hanno riacceso i ricordi di un passato turbolento, un periodo in cui la lotta politica si intrecciava con la violenza e la contestazione sociale. Il ritorno di questo simbolo, in un contesto di crescente tensione sociale e politica, solleva interrogativi sul futuro del dibattito pubblico e sulla capacità di esprimere il dissenso in modo pacifico e democratico.
Un’occasione persa?
La ricomparsa del gesto della P38 e la violenza degli scontri sono un segnale preoccupante. La protesta per la Palestina, un tema legittimo e importante, è stata offuscata da azioni violente che hanno solo alimentato la tensione e la divisione. È fondamentale che le future manifestazioni si svolgano in modo pacifico e rispettoso, garantendo il diritto di protesta senza ricorrere alla violenza.