Un bilancio drammatico: 22 morti in quattro giorni
La strage sulle strade italiane non si ferma. In soli quattro giorni, dal 10 al 13 novembre, si sono verificati 22 incidenti mortali, un bilancio drammatico che evidenzia l’urgenza di misure efficaci per contrastare il fenomeno. Il dato è fornito dall’Asaps, l’Associazione amici della polizia stradale, che al 10 novembre già contava 1254 vittime.
La giornata del 13 novembre, dedicata al ricordo delle vittime della strada, ha visto un ulteriore tragico bilancio di cinque vittime, tra cui dei giovanissimi. Questo dato conferma la drammatica realtà degli incidenti stradali, che rappresentano la principale causa di morte tra i bambini e i giovani adulti di età compresa tra 5 e 29 anni.
Un problema globale con un impatto devastante
Il problema non si limita all’Italia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha attestato che il numero di vittime sulla strada in tutto il mondo rimane inaccettabilmente elevato, con circa 1,35 milioni di morti ogni anno. Gli incidenti stradali hanno un impatto devastante sulle economie, con un costo stimato dal 3% del prodotto interno lordo nella maggior parte dei paesi.
L’impatto è devastante non solo per le economie, ma anche per le famiglie colpite dalla tragedia. La perdita di un familiare in un incidente stradale è un dolore immenso, che lascia un vuoto incolmabile nella vita di chi resta.
Le cause e le possibili soluzioni
Le cause degli incidenti stradali sono molteplici, tra cui la velocità eccessiva, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, la distrazione al volante e la mancanza di attenzione alle norme di sicurezza. Per contrastare il fenomeno è necessario un impegno collettivo, che coinvolga le istituzioni, le forze dell’ordine e i cittadini.
Il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, ha sottolineato l’importanza del controllo delle forze dell’ordine e ha chiesto la fine della “criminalizzazione” degli autovelox. Inoltre, ha evidenziato la necessità di una campagna di informazione sul rischio, che coinvolga anche pedoni e ciclisti.
Il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini ha annunciato l’approvazione del nuovo Codice della Strada, dopo decenni di attesa e troppe tragedie. Si tratta di un passo importante, che si spera possa contribuire a ridurre il numero di incidenti mortali.
Un appello alla responsabilità e alla prevenzione
La Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada è un’occasione per riflettere sulla tragedia degli incidenti stradali e per ricordare le vittime e le loro famiglie. È un momento per ribadire l’importanza della sicurezza stradale e per promuovere un cambiamento culturale che porti a una maggiore consapevolezza del rischio e a un comportamento responsabile al volante.
Papa Francesco ha invitato a pregare per le vittime e per i loro familiari e a impegnarsi per prevenire gli incidenti. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha sottolineato l’importanza di ricordare il loro sacrificio.
È necessario un impegno collettivo per contrastare il fenomeno degli incidenti stradali. Ognuno di noi può fare la sua parte, rispettando le norme di sicurezza, guidando con prudenza e attenzione, e sensibilizzando gli altri sull’importanza della sicurezza stradale.
Un problema che richiede un approccio multidisciplinare
La tragedia degli incidenti stradali è un problema complesso che richiede un approccio multidisciplinare. Oltre alle misure di controllo e di repressione, è fondamentale investire in campagne di sensibilizzazione e di educazione alla sicurezza stradale, che coinvolgano tutti gli attori coinvolti: istituzioni, forze dell’ordine, scuole, famiglie e media. Solo attraverso un impegno collettivo e un cambiamento culturale possiamo sperare di ridurre il numero di vittime sulle strade.