Un’edizione ricca di eventi e di presenze
La trentanovesima edizione del Romaeuropa Festival, inaugurata il 4 settembre e conclusa il 17 novembre, ha presentato un programma ricco di eventi, con oltre 120 appuntamenti tra spettacoli ed eventi gratuiti per oltre 300 repliche. Il festival, presieduto da Guido Fabiani e diretto da Fabrizio Grifasi, ha visto la partecipazione di oltre 700 artisti da tutto il mondo, che hanno attraversato uno “spazio aperto” ai linguaggi della creazione contemporanea. In circa tre mesi di programmazione, il festival ha registrato oltre 60.000 presenze complessive tra spettacoli e attività di dialogo e incontro con il pubblico.
Un omaggio a Ryūichi Sakamoto
Il festival si conclude con un omaggio a Ryūichi Sakamoto, il grande compositore e pianista giapponese. Il 17 novembre, Alva Noto e Fennesz si esibiranno in un concerto speciale intitolato “Continuum – In the spirit of Ryūichi Sakamoto”, per rendere omaggio all’eredità del Maestro e spingere al contempo i confini dell’innovazione musicale. Il concerto rievocherà la sua instancabile ricerca nell’ambito dell’elettronica e delle nuove tecnologie.
L’anteprima mondiale di Robyn Orlin
Il 16 e il 17 novembre, la coreografa sudafricana Robyn Orlin presenterà in prima nazionale all’Auditorium Parco della Musica lo spettacolo “…How in salts desert is it possible to blossom…”. La pièce è nata dalla collaborazione tra la coreografa, il duo di musicisti uKhoiKhoi e il Garage Dance Ensemble, compagnia basata a O’kiep, nella provincia del Capo Settentrionale.
Un festival che ha unito generazioni e discipline
Il direttore generale e artistico Fabrizio Grifasi ha definito il programma del festival come un percorso che “ha affiancato generazioni, estetiche e discipline, rappresentando ancora una volta il presente, accogliendo le giovani forze della creatività nazionale e i grandi punti di riferimento della scena internazionale, nel segno della ricerca, della scoperta, ma anche dell’intrattenimento, per una festa che abbiamo condiviso con il numeroso pubblico che ha partecipato a questa edizione”.
Un festival che guarda al futuro
Il festival si è concluso con un messaggio di speranza e di apertura al futuro. Guido Fabiani ha affermato che “Romaeuropa si conferma centro nevralgico per lo sviluppo della creatività contemporanea nazionale in dialogo con il mondo. Un percorso che Fabrizio Grifasi ha costruito nel segno del dialogo, del confronto e dell’incontro”.
Un festival che celebra la diversità e l’innovazione
Il Romaeuropa Festival è un esempio di come la cultura possa essere un ponte tra diverse culture e generazioni. Il festival ha presentato un programma ricco e variegato, che ha saputo unire la tradizione con l’innovazione, l’arte con la musica, il teatro con la danza. È un festival che ha saputo guardare al futuro, aprendo le porte a nuove forme di espressione artistica e a nuove generazioni di artisti.