Un romanzo che mescola generi e politica
Jonathan Coe, scrittore britannico molto apprezzato in Italia, ha presentato il suo ultimo libro, “La prova della mia innocenza”, alla libreria Feltrinelli di largo di Torre Argentina a Roma. Il romanzo, un mix di cosy crime, dark academia e autofiction, si caratterizza per l’inserimento di elementi politici, un tema che Coe ammette di non amare particolarmente.
“Scrivere questo libro è stato molto divertente – ha dichiarato – ma non perché è politico, quanto piuttosto per via del pastiche di stili diversi”. Il romanzo racconta la storia di una protagonista alla ricerca del suo posto nel mondo, sullo sfondo di un omicidio misterioso, e al contempo fotografa le sette settimane al governo di Liz Truss e la trasformazione dell’ala conservatrice britannica dagli anni ’80 ad oggi.
“Nessun nostro primo ministro è mai durato meno di due mesi – ha spiegato Coe -. La versione del conservatorismo che rappresentava era molto estrema, dunque mi è sembrato avessimo raggiunto uno spartiacque”. L’autore ha sottolineato la coincidenza tra la breve esperienza di Truss e la morte della regina Elisabetta II, avvenuta due giorni dopo l’elezione di Truss. “È come se quella settimana la Gran Bretagna si fosse distaccata dalla realtà”, ha aggiunto.
Un esercizio di stile con elementi pop
“La prova della mia innocenza” è stato per Coe un esercizio di stile che unisce alcuni dei generi più in voga della narrativa contemporanea, come il cosy crime e la dark academia, con elementi pop. Tra questi, la passione dei personaggi per la sit-com Friends, tornata in voga negli ultimi anni tra le giovani generazioni.
“L’ho notato nelle mie figlie – ha spiegato Coe – è come se ci fosse una nostalgia per un tempo mai vissuto, esiste un termine per definirla, anemoia. Ma la nostalgia, come l’alcol, crea dipendenza, e dovremmo assumerne con moderazione”.
La politica come specchio della società
La scelta di Coe di inserire la politica nei suoi romanzi, pur non amando particolarmente parlarne, è un esempio di come la letteratura possa essere uno strumento di analisi e riflessione sulla società. Il suo ultimo libro, “La prova della mia innocenza”, è un’occasione per riflettere sulla trasformazione del conservatorismo britannico e sull’impatto di eventi storici come la morte della regina Elisabetta II. La scelta di mescolare generi e di includere elementi pop, come la passione per Friends, dimostra la capacità di Coe di creare un’opera complessa e multiforme, che si rivolge a un pubblico ampio e variegato.