Sospensione disciplinare confermata dal Tar
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal generale Roberto Vannacci, confermando la sospensione disciplinare di undici mesi disposta dal Ministero della Difesa a fine febbraio. La sanzione era stata comminata in seguito alle polemiche suscitate dal libro di Vannacci “Il mondo al contrario”, che conteneva affermazioni controverse su temi come l’immigrazione, l’omosessualità e le donne. Il Tar ha ritenuto che il provvedimento disciplinare fosse legittimo, confermando la decisione del Ministero.
Archiviazione del procedimento penale per truffa
In un’altra vicenda, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale Militare di Roma ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di Vannacci per il reato di truffa militare. Il procedimento era stato avviato in riferimento a una presunta truffa sulle indennità di missione legate alla presenza della moglie del generale in Russia, quando ricopriva la carica di addetto militare presso l’ambasciata d’Italia. Il giudice ha accolto integralmente la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura Militare di Roma.
Un quadro complesso
La vicenda Vannacci si presenta come un caso complesso che coinvolge sia aspetti disciplinari che penali. La conferma della sospensione disciplinare da parte del Tar evidenzia la gravità delle affermazioni contenute nel libro del generale, che hanno suscitato un ampio dibattito pubblico. L’archiviazione dell’inchiesta penale per truffa, invece, solleva interrogativi sulla natura delle accuse iniziali e sulla loro fondatezza. Sarà interessante osservare come si svilupperà la carriera di Vannacci in futuro, alla luce di queste decisioni giudiziarie.