La Retrospettiva di Norman Raeben a Venezia
Il Ghetto di Venezia si prepara ad accogliere la prima retrospettiva dedicata a Norman Raeben, artista ebreo ucraino-americano, noto soprattutto per essere stato il maestro di Bob Dylan. L’esposizione, che si terrà dal 24 novembre al 14 gennaio, presenterà quaranta opere dell’artista in uno spazio diffuso, conducendo il visitatore in un viaggio attraverso i luoghi che hanno segnato la sua vita e la sua arte: Parigi, New York, Venezia e Provincetown. La mostra si propone di ricostruire l’evoluzione artistica di Raeben e la sua influenza su numerosi artisti americani, intellettuali ebrei immigrati di cultura yiddish. Tra le opere esposte, spiccano i ritratti di figure di spicco della cultura ebraica newyorkese, come Sholem Aleichem, Mary Adler, Pearl Pearson Adler, Luba Harrington, Miriam Kressyn, Bob Haggart, Paul Musikonsky, Bob Dylan, Seymour Osborne e Stella Adler, quest’ultima figura chiave del Group Theater che ha rivoluzionato il cinema e il teatro americani del Novecento.
Un’Esplorazione di Identità e Cultura
La mostra si concentra sull’influenza di Raeben nell’ambiente ebraico-newyorkese, evidenziando la sua ricerca di una “modernità compatibile” che fondesse la cultura e l’identità yiddish con le tradizioni americane ed europee. Come spiega Fabio Fantuzzi, curatore della mostra e Marie Skłodowska-Curie fellow all’Università Ca’ Foscari Venezia, “il lavoro e le teorie di Raeben sono segnati dalla volontà di ridefinire la cultura e l’identità yiddish e di fonderla in maniera laica e artistica con le tradizioni americane ed europee”. La mostra offre anche un’immersione nell’atelier dell’artista, situato all’undicesimo piano della Carnegie Hall dal 1946, dove Raeben si dedicò all’insegnamento. Tra le opere in mostra figura anche un quadro attribuito a Bob Dylan.
Materiali inediti e un convegno internazionale
La retrospettiva di Raeben non si limita alla sola esposizione delle sue opere. La mostra include anche materiali inediti, come fotografie dello studio dell’artista, immagini digitali ad alta qualità e il documentario “Painting: a Laboratory of Aesthetics”, realizzato da Bill e Harvey Fertik, che include quattro lezioni performative di Raeben. L’esposizione è legata al progetto di ricerca Marie Skłodowska-Curie Poyesis, finanziato dall’Unione Europea, e sarà accompagnata da un convegno internazionale dal titolo “Sulla mostra di Norman Raeben. Percorsi nell’arte e nella cultura yiddish da Sholem Aleichem a Bob Dylan”, che si terrà il 12 dicembre in Comunità ebraica.
Un ponte tra culture e un’eredità artistica
La retrospettiva di Norman Raeben rappresenta un’occasione unica per esplorare la complessa interazione tra cultura ebraica e americana, attraverso l’arte di un artista che ha saputo unire le proprie origini yiddish con l’influenza del contesto americano. La mostra offre un’opportunità per approfondire la conoscenza di un artista che ha contribuito a plasmare l’identità culturale ebraica a New York, lasciando un’eredità artistica di grande valore.