Un capolavoro barocco in scena al Ravenna Festival
Il Ravenna Festival si prepara ad ospitare un nuovo allestimento di uno dei capolavori del periodo barocco: “Il ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi. L’opera, che rappresenta il primo tassello della Trilogia d’Autunno, sarà in scena il 15 e 18 novembre alle 20 al Teatro Alighieri.
A dirigere la regia, le scene e i costumi è Pier Luigi Pizzi, uno dei massimi specialisti nell’allestimento di opere barocche. L’artista milanese, 94enne, ha definito il libretto di Giacomo Badoaro “molto bello, poetico, efficace e chiaro”, tanto da rendere “naturali, addirittura logiche” le interferenze degli dei nella vicenda umana.
Il cast stellare vede la partecipazione di Mauro Borgioni nel ruolo di Ulisse, Delphine Galou in quello di Penelope e Valerio Contaldo in quello di Telemaco. Le divinità saranno interpretate da Gianluca Margheri (Giove), Federico Domenico Eraldo Sacchi (Nettuno), Arianna Vendittelli (Minerva) e Candida Guida (Giunone), oltre a un folto gruppo di coprotagonisti.
In buca, l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone accompagnerà le musiche di Monteverdi, dando vita a un’esperienza musicale e teatrale di grande suggestione.
L’amore di Ulisse e Penelope
Pizzi ha sottolineato la bellezza e la profondità emotiva di alcune scene dell’opera, in particolare quella in cui Ulisse ritrova suo padre Laerte. “In essa scorre qualcosa che non si deve spiegare, un amore assoluto e naturale, che non ha bisogno di prove”, ha detto il regista.
In contrasto con questa scena di puro amore filiale, Pizzi ha evidenziato la complessità del rapporto tra Ulisse e Penelope. “Mentre Penelope per ritrovare la passione sopita da anni ha bisogno di certezze, non si fida, pretende la prova”, ha spiegato Pizzi.
Ulisse, secondo Pizzi, è “un uomo che attraversa le esperienze più diverse, dal grande amore per Penelope, alla guerra, fino alla serie di prove che deve affrontare per tornare a Itaca, non solo dalla moglie, ma anche da Telemaco, suo figlio”.
L’opera, quindi, non solo racconta il ritorno di Ulisse in patria, ma anche il suo viaggio interiore, la sua ricerca di sé e della sua identità.
Un programma ricco di eventi
Il “Ritorno di Ulisse in patria” è solo il primo tassello della Trilogia d’Autunno del Ravenna Festival. Il 16 e 19 novembre, sempre alle 20, sarà in scena “Didone e Enea” di Henry Purcell, con Arianna Vendittelli nel ruolo di Didone e Mauro Borgioni in quello di Enea.
Il 17 novembre alle 15.30, il controtenore Jakub Józef Orlinski si esibirà in un recital.
Il Ravenna Festival offre quindi un’occasione unica per immergersi nella musica barocca e per scoprire le diverse sfaccettature di un genere musicale ricco di emozioni e suggestioni.
L’attualità di un capolavoro
“Il ritorno di Ulisse in patria” è un’opera che parla di temi universali come l’amore, la guerra, il viaggio interiore e la ricerca di sé. Temi che risuonano ancora oggi con grande forza e che rendono l’opera di Monteverdi attuale e coinvolgente.
La scelta di Pier Luigi Pizzi di mettere in scena questo capolavoro è un’ottima occasione per riscoprire la bellezza e la potenza della musica barocca e per riflettere su temi che ancora oggi ci interrogano.