Un disservizio che durava da anni
La scoperta è avvenuta grazie alle segnalazioni dei cittadini di Cassino che si lamentavano di non ricevere la posta, in particolare bollette e atti giudiziari. Le proteste erano concentrate in un’area specifica, riconducibile al settore di competenza di una determinata portalettere. Gli agenti del Commissariato di Cassino, guidati dal sostituto commissario Roberto Donatelli, hanno avviato un’indagine che ha portato al domicilio della portalettere. Lì, hanno trovato un accumulo di buste mai consegnate, per un peso complessivo di 40 kg. Tra la corrispondenza, bollette dell’energia elettrica risalenti al 2014 e atti giudiziari del 2016.
Denuncia e indagini in corso
Poste Italiane, informata dell’accaduto, ha presentato denuncia. Gli agenti del Commissariato, diretto dal vice questore Flavio Genovesi, hanno segnalato il caso alla Procura della Repubblica per il reato di ‘sottrazione di corrispondenza’.Le indagini sono in corso per verificare se ci siano anche plichi aperti. In caso affermativo, scatterebbe anche il reato di ‘violazione della corrispondenza’.
La fiducia nella posta
Questa vicenda solleva serie preoccupazioni sulla fiducia che i cittadini ripongono nel servizio postale. La mancata consegna di documenti importanti, come bollette e atti giudiziari, può avere conseguenze gravi per i destinatari, che potrebbero incorrere in sanzioni o in altri problemi legali. È fondamentale che Poste Italiane prenda provvedimenti per garantire l’affidabilità del servizio e la tutela dei diritti dei cittadini.