L’ipotesi di una bomba nucleare ucraina
Un documento di un think tank ucraino, presentato al ministero della Difesa di Kiev, ha sollevato la possibilità di uno sviluppo di una bomba nucleare rudimentale da parte dell’Ucraina entro pochi mesi. Il Times, citando il documento, sostiene che Kiev avrebbe la capacità di realizzare un ordigno con una tecnologia simile alla bomba ‘Fat Man’ sganciata dagli Stati Uniti su Nagasaki nel 1945, sfruttando il plutonio. La notizia ha suscitato preoccupazione, soprattutto in relazione alla possibile ritirata del sostegno militare americano all’Ucraina in caso di elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
La smentita del ministero degli Esteri ucraino
Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, ha smentito categoricamente l’ipotesi di uno sviluppo di armi nucleari da parte del suo Paese. Tykhyi ha affermato che l’Ucraina non possiede, non sviluppa e non intende acquisire armi nucleari, e che collabora a stretto contatto con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) per garantire la trasparenza del suo programma nucleare e l’esclusione dell’utilizzo di materiali nucleari per scopi militari.
Il precedente di Zelensky
Qualche settimana fa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un discorso agli alleati europei e alla Nato, aveva accennato alla possibilità di un’arma nucleare come alternativa a un eventuale mancato ingresso di Kiev nell’alleanza. Zelensky aveva poi precisato di non voler puntare su quel tipo di ordigni.
Il rischio di una escalation nucleare
La minaccia di una corsa agli armamenti nucleari in Europa è una prospettiva inquietante. La possibile ritirata del sostegno americano all’Ucraina, unita alla crescente tensione tra Russia e Occidente, potrebbe creare un clima di instabilità e incertezza che potrebbe portare a un’escalation militare imprevedibile. La diplomazia e il dialogo rimangono gli strumenti più importanti per evitare una catastrofe nucleare.