Robinson nuovo presidente di World Rugby
Il ‘Council’ di World Rugby ha eletto il 54enne australiano Brett Robinson come nuovo presidente dell’ente mondiale della palla ovale. Robinson, che diventa il primo presidente proveniente dall’emisfero sud, ha battuto gli altri due candidati: il francese Abdelatif Benazzi e l’italiano Andrea Rinaldo. Rinaldo, ex rugbista azzurro e scienziato di fama internazionale, è direttore del Laboratorio di eco-idrologia all’Ecole Polytechnique Federale di Losanna e primo italiano a vincere lo ‘Stockholm Water Prize’ nel 2023. Oltre ad essere ordinario di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova e membro dell’Accademia dei Lincei, Rinaldo ha ricoperto il ruolo di consigliere della Fir nei quadrienni 2012-2016 e 2016-2020, dopo essere stato presidente del Petrarca Padova dal 1996 al 2003.
L’elezione di Robinson rappresenta un cambiamento significativo per il rugby mondiale, aprendo la strada a una nuova leadership proveniente dall’emisfero sud. Sarà interessante osservare come la sua presidenza influenzerà lo sviluppo e la crescita del rugby a livello globale.
Assenze in vista della sfida contro la Georgia
Intanto, la nazionale italiana si prepara per la sfida di domenica a Genova contro la Georgia con due assenze importanti. Ange Capuozzo e Lorenzo Cannone non saranno disponibili per questo test match. Il ct Gonzalo Quesada renderà nota la composizione del XV iniziale domani.
L’assenza di Capuozzo e Cannone rappresenta una perdita significativa per la nazionale italiana, ma la squadra avrà comunque l’opportunità di dimostrare il suo valore contro la Georgia. Sarà interessante vedere come il ct Quesada gestirà le assenze e quale formazione schiererà per la sfida di domenica.
Un’occasione persa per l’Italia?
La mancata elezione di Rinaldo a presidente di World Rugby è sicuramente un’occasione persa per l’Italia. Rinaldo avrebbe portato la sua esperienza e la sua competenza a livello internazionale, contribuendo a far crescere il rugby italiano. Tuttavia, è importante sottolineare che la sua candidatura era basata su un programma ambizioso e innovativo, che potrebbe aver incontrato delle resistenze da parte di alcuni membri del ‘Council’. Nonostante la sconfitta, Rinaldo rimane una figura di spicco nel mondo del rugby e della scienza, e la sua esperienza e la sua competenza saranno sicuramente preziose per il futuro del rugby italiano.