Inizia il Processo per Epidemia Colposa in Costa Smeralda
Si è aperto oggi a Tempio Pausania il processo ai vertici di tre dei più noti locali notturni della Costa Smeralda, accusati di epidemia colposa e violazione delle norme anti-contagio legate alla diffusione del Covid-19 nell’estate del 2020.
Sotto processo ci sono l’amministratore della società Billionaire srl, Roberto Pretto, il proprietario del Phi Beach di Baja Sardinia, Luciano Guidi, e l’amministratore del Country Club di Porto Rotondo, Franco Carrington, a cui sono legate le società Medex srl e Eurfun srl.
Il processo è nato a seguito di un’indagine partita dopo la pubblicazione di servizi giornalistici sulla movida in piena emergenza Covid in Costa Smeralda, supportata da una grande mole di immagini e video raccolti dai social network.
Testimonianza dei Militari: Assembramenti e Mancato Rispetto delle Norme
I primi due testimoni ascoltati dalla pm Noemi Mancini sono stati i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Sassari, che avevano condotto le indagini su delega della Procura di Tempio.
I militari hanno confermato le accuse a carico delle discoteche, descrivendo “assembramenti di persone” e “personale senza mascherina o con la mascherina indossata male”, in violazione delle norme anti-contagio che prevedevano l’obbligo di distanziamento.
Il Ruolo dei Locali nella Diffusione del Virus
Nell’estate del 2020, dopo la riapertura dei locali notturni, il Billionaire, il Phi Beach e il Country Club hanno visto una grande affluenza di giovani, che ha portato a numerosi casi di contagio da Covid-19.
Il processo si concentrerà sull’eventuale responsabilità dei gestori dei locali nella diffusione del virus, in un momento in cui le norme anti-contagio erano ancora molto stringenti.
Prossimo Appuntamento
Il processo è stato aggiornato all’11 dicembre prossimo, quando si procederà con l’esame di ulteriori testimoni.
L’Impatto della Movida sulla Pandemia
Il processo in corso a Tempio Pausania solleva una questione importante: il ruolo dei locali notturni nella diffusione del Covid-19. La movida estiva del 2020, in un contesto di emergenza sanitaria, ha sicuramente contribuito alla diffusione del virus. Questo processo, quindi, non solo riguarda la responsabilità dei singoli gestori, ma anche la necessità di un’attenta regolamentazione delle attività di intrattenimento in situazioni di emergenza sanitaria.