Spalletti ricorda la tragedia dello stadio Heysel
“Questa storia deve rimanere nella memoria di tutti, per rispetto nelle persone che sono morte, perchè non succeda più. Ci sono alcuni momenti tristi come questi che non debbono succedere più, e va fatto capire a tutti che lo stadio è un luogo per divertirsi, per amare uno sport caro a tante persone”. Lo ha detto il ct azzurro, Luciano Spalletti, nella conferenza stampa a Bruxelles in vista del match di Nations League tra Belgio e Italia.
“Quella che doveva essere una festa divenne una tragedia: è un ricordo per me vivissimo”, ha aggiunto il tecnico dell’Italia.
Un appello alla memoria e alla prevenzione
Le parole di Spalletti sono un forte richiamo alla memoria e alla prevenzione. La tragedia dello stadio Heysel, avvenuta il 29 maggio 1985 durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, è uno dei capitoli più bui della storia del calcio, con 39 vittime e centinaia di feriti. La tragedia fu causata da una carica della tifoseria del Liverpool contro il settore occupato dai tifosi della Juventus, che portò al crollo di una parete dello stadio.
Spalletti, con la sua esperienza di calciatore e di allenatore, ha vissuto in prima persona la tragedia e ha sottolineato l’importanza di non dimenticare quella notte per evitare che si ripetano eventi simili. Il suo appello è rivolto a tutti gli appassionati di calcio, ma anche alle istituzioni e alle società sportive, affinché si impegnino per garantire la sicurezza negli stadi e per promuovere una cultura di rispetto e di fair play.
La memoria come strumento di cambiamento
Le parole di Spalletti sono un monito importante per tutti. La memoria della tragedia dello stadio Heysel non deve essere solo un ricordo del passato, ma uno strumento per costruire un futuro più sicuro e inclusivo negli stadi. La passione per lo sport deve essere accompagnata da un profondo senso di responsabilità e di rispetto per la vita umana. Solo così si potranno evitare tragedie come quella del 1985 e garantire a tutti la possibilità di vivere lo sport in modo sicuro e sereno.