La presa di posizione di Mattarella
Il 7 ottobre 2022, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispose con fermezza alle dichiarazioni della ministra francese per gli Affari europei, Laurence Boone, che in un’intervista a Repubblica aveva espresso preoccupazione per il nuovo governo italiano in formazione guidato da Giorgia Meloni. Mattarella ribadì con chiarezza che “L’Italia sa badare a sé stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea”.
La sua presa di posizione si inserì in un contesto di tensioni emerse in seguito alle dichiarazioni della ministra Boone, che aveva mostrato preoccupazione per il nuovo esecutivo italiano. La stessa preoccupazione era stata espressa da alcuni esponenti europei, con il presidente del Consiglio Mario Draghi che, in occasione del Consiglio europeo di Praga, aveva parlato di “curiosità” ma “nessuna preoccupazione” sul nuovo governo.
La risposta di Meloni e la precisazione di Boone
La premier Meloni, attraverso un tweet, definì le parole della ministra francese “una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Ue”. La Boone, attraverso il suo gabinetto, precisò che l’intervista aveva semplificato eccessivamente le sue parole.
Un dibattito sull’indipendenza nazionale e la collaborazione europea
La vicenda riaccende il dibattito sull’indipendenza nazionale e la collaborazione tra Stati membri dell’UE. La risposta ferma di Mattarella ribadisce il principio di sovranità nazionale, mentre la reazione di Meloni sottolinea l’importanza del rispetto reciproco tra gli Stati membri. Il caso evidenzia la delicatezza dei rapporti tra i Paesi europei e la necessità di un dialogo aperto e trasparente per affrontare le sfide comuni.
Un’occasione per riflettere
La vicenda offre un’occasione per riflettere sul ruolo dell’Unione Europea e sulle relazioni tra gli Stati membri. È fondamentale che la collaborazione europea sia basata sul rispetto reciproco e sulla fiducia, evitando interferenze o giudizi prematuri. L’Italia, come ogni altro Stato membro, ha il diritto di scegliere il proprio governo e di perseguire le proprie politiche interne, sempre nel rispetto dei valori e degli obblighi europei.