Un monito alla Cop29: la transizione energetica rischia di diventare una nuova forma di colonialismo
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso una profonda preoccupazione per il rischio che la transizione energetica si traduca in una nuova forma di colonialismo, con i Paesi in via di sviluppo sfruttati e l’ambiente distrutto. In un discorso alla Cop29 di Baku, Guterres ha affermato: “Troppo spesso vediamo ripetere gli errori del passato, in una esplosione di ingordigia che schiaccia i poveri. Vediamo una corsa alle risorse, con comunità sfruttate, diritti calpestati e l’ambiente distrutto. I Paesi in via di sviluppo vengono degradati al fondo della catena del valore, mentre gli altri si arricchiscono sulle loro risorse.”
La necessità di un approccio equo e sostenibile
Guterres ha sottolineato la necessità di un approccio equo e sostenibile alla transizione energetica, che garantisca la giustizia sociale e l’inclusione di tutti. Ha aperto un panel dal titolo “Dare risorse alla transizione energetica con giustizia ed equità”, con l’obiettivo di promuovere un dibattito costruttivo su come affrontare le sfide e le opportunità della transizione energetica in modo equo e responsabile.
La preoccupazione per i Paesi in via di sviluppo
Il discorso di Guterres ha evidenziato la preoccupazione per i Paesi in via di sviluppo, che rischiano di essere marginalizzati e sfruttati nella corsa alle risorse energetiche. La transizione energetica, se non gestita con attenzione, potrebbe alimentare disuguaglianze e conflitti, invece di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
La sfida della giustizia sociale nella transizione energetica
Il monito di Guterres è un importante richiamo alla responsabilità e alla solidarietà globale. La transizione energetica è un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile, ma è fondamentale che questa transizione avvenga in modo equo e inclusivo, garantendo che nessuno venga lasciato indietro. È necessario un impegno concreto da parte di tutti i Paesi per affrontare le sfide della giustizia sociale e dell’equità nella transizione energetica, assicurando che i benefici di questa transizione siano condivisi da tutti, in modo da costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.