Un inverno turistico in leggero calo
Secondo le stime di Demoskopika, pubblicate in anteprima dall’ANSA, il turismo invernale in Italia ha registrato un lieve calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si stimano 26,7 milioni di arrivi e 78 milioni di presenze, con un decremento rispettivamente dell’1,3% e del 2,8%.
Tuttavia, se si confronta l’andamento con il 2019, si osserva una situazione più positiva. Gli arrivi si mantengono stabili (-0,6%), mentre le presenze registrano una crescita del 5,1%.
La spesa turistica complessiva si attesta a 20,5 miliardi, con un calo del 4,4% rispetto all’inverno scorso. A pesare su questo risultato è soprattutto il calo dei turisti stranieri: 11 milioni di arrivi (-3,6%) e 37 milioni di pernottamenti (-5,2%).
Il mercato domestico in crescita
Il mercato domestico si dimostra invece più resiliente, con una quota del 59,2% del totale. Si stima un leggero aumento degli arrivi (+0,3%), con circa 15,8 milioni di turisti italiani, mentre le presenze registrano una flessione dello 0,5% attestandosi a 41,2 milioni.
Le destinazioni più apprezzate
Le regioni alpine, come Trentino-Alto Adige, Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, si confermano come le mete più attrattive per il turismo invernale. L’offerta di infrastrutture e la lunga tradizione nel turismo bianco ne fanno un punto di riferimento per gli amanti degli sport sulla neve.
L’Umbria e la Toscana, invece, si distinguono per la loro offerta culturale e naturalistica, attirando turisti alla ricerca di esperienze autentiche.
Nuove opportunità per il turismo italiano
Secondo Demoskopika, le località turistiche alpine si confermano come un punto di riferimento per il turismo invernale, grazie alle loro infrastrutture e alle attività legate agli sport sulla neve. Le destinazioni culturali del Centro Italia, invece, presentano un gap che potrebbe essere colmato con promozioni e investimenti mirati.
Le regioni del Sud e le isole, come Sardegna e Sicilia, hanno un grande potenziale che potrebbe essere valorizzato con infrastrutture adeguate e con la promozione di eventi distribuiti anche fuori dalla stagione estiva.
Un’analisi attenta dei dati
I dati forniti da Demoskopika offrono un quadro interessante del turismo invernale in Italia. La lieve flessione rispetto allo scorso anno è probabilmente dovuta a diversi fattori, tra cui l’incertezza economica globale e l’aumento dei costi di viaggio. Tuttavia, il confronto con il 2019 evidenzia un trend positivo, con una stabilità per gli arrivi e una crescita per le presenze. Questo suggerisce che il turismo invernale in Italia ha un buon potenziale di sviluppo, soprattutto se si investe in infrastrutture e promozione.