Un arsenale di tecnologia per hackerare le auto
I carabinieri di Misterbianco (Catania) hanno scoperto un vero e proprio arsenale di dispositivi elettronici in grado di inibire i sistemi di sicurezza delle autovetture, durante una perquisizione in un garage in uso a un 64enne. Il sequestro, avvenuto nel corso di un’indagine per la ricerca di armi, ha portato alla denuncia dell’uomo per ricettazione e possesso di chiavi alterate o grimaldelli.
Tra i dispositivi sequestrati, figurano 34 apparecchi utilizzati per collegarsi alla porta diagnostica delle autovetture e bypassare l’immobilizer, consentendo la programmazione di nuove chiavi e l’accesso al sistema di controllo del veicolo. Si tratta di strumenti sofisticati che permettono di aggirare i sistemi di sicurezza originali e ottenere il controllo completo del veicolo.
Il sequestro ha riguardato anche 137 telecomandi per auto di diverse marche, pronti per essere codificati e destinati all’accesso e al controllo di veicoli con sistemi di chiusura a distanza. Questi telecomandi, una volta codificati, avrebbero consentito di aprire e chiudere le portiere, attivare l’allarme e persino avviare il motore a distanza.
Tra gli altri dispositivi sequestrati, si segnalano 260 centraline per autovetture di vari modelli, che una volta sostituite permettono di aggirare il sistema di sicurezza originale e ottenere il controllo del veicolo. Queste centraline, se utilizzate in modo improprio, possono essere utilizzate per rubare autovetture o per alterare il loro comportamento in modo pericoloso.
Strumenti per la clonazione di chiavi e l’accesso ai sistemi di sicurezza
Il sequestro ha portato alla luce anche 16 schede per mappatura di telecomandi, utilizzate per adattare le funzionalità dei telecomandi a specifici modelli di veicoli. Questi strumenti permettono di sbloccarli o avviarli senza la chiave originale, aprendo la strada a potenziali furti o abusi.
Inoltre, sono stati sequestrati sette emulatori per bloccasterzi, strumenti che simulano la presenza di una chiave corretta e permettono di disattivare il blocco sterzo, consentendo la guida del veicolo. Questi emulatori, se utilizzati in modo improprio, possono consentire a persone non autorizzate di guidare un veicolo senza la chiave originale.
Tra i dispositivi sequestrati figurano anche computer e dispositivi avanzati di diagnosi e decodifica in grado di leggere, decodificare e riprogrammare i codici di sicurezza delle centraline dei veicoli per clonare o creare nuove chiavi. Si tratta di strumenti sofisticati che possono essere utilizzati per creare copie non autorizzate di chiavi, consentendo l’accesso non autorizzato ai veicoli.
Un arsenale completo per il controllo totale del veicolo
Il sequestro ha riguardato anche 90 body computer, cioè moduli di controllo essenziali per il funzionamento elettronico del veicolo. Se manipolati o sostituiti, questi moduli possono essere utilizzati per prendere il controllo del veicolo stesso. I body computer sono responsabili di funzioni essenziali come il controllo del motore, del cambio, dei freni e degli airbag.
Infine, è stato sequestrato un dispositivo per ricavare il Pin code, fondamentale per accedere alla programmazione delle chiavi e agli altri sistemi di sicurezza. Questo dispositivo, se utilizzato in modo improprio, può essere utilizzato per bypassare i sistemi di sicurezza dei veicoli e ottenere il controllo completo del veicolo.
Il sequestro di questi dispositivi rappresenta un duro colpo per chi si dedica al furto di autovetture e alla manipolazione dei sistemi di sicurezza. L’operazione dei carabinieri di Misterbianco dimostra la loro attenzione e la loro capacità di contrastare il crimine tecnologico in continua evoluzione.
La crescente minaccia del crimine tecnologico
Il sequestro di questi dispositivi evidenzia la crescente minaccia del crimine tecnologico nel settore automobilistico. La tecnologia sta avanzando a un ritmo rapido e i criminali stanno sfruttando queste nuove tecnologie per compiere reati sempre più sofisticati. È fondamentale che le forze dell’ordine siano in grado di tenere il passo con questa evoluzione e di sviluppare nuove strategie per contrastare il crimine tecnologico. La collaborazione tra forze dell’ordine e industria automobilistica è fondamentale per garantire la sicurezza dei veicoli e dei loro proprietari.