Il processo di Savona: un momento chiave nella lotta antifascista
Il Teatro Chiabrera di Savona ha fatto da palcoscenico alla prima assoluta de ‘Il caso Pertini’, un atto unico del compositore Giovanni D’Aquila su testo di Emanuela Ersilia Abbadessa, una produzione dell’Opera Giocosa. L’opera è una rievocazione del processo di Savona celebrato nel settembre del 1927 contro alcuni socialisti accusati di aver fatto espatriare segretamente nel dicembre 1926 Filippo Turati e Sandro Pertini, rei di cospirazione contro il fascismo.
Il processo di Savona rappresenta un momento chiave nella lotta antifascista. I tre magistrati del 1927, in un atto di coraggio e indipendenza, fecero da argine alla prepotenza del regime: accolsero la tesi difensiva secondo la quale l’espatrio era dovuto a motivi di salute e non politici e comminarono pene lievi agli imputati, salvandoli dal Tribunale speciale istituito proprio allora dal fascismo.
Un’opera teatrale come documento storico
L’operazione teatrale dell’Opera Giocosa assume una valenza di ‘documento storico’ rievocando un episodio che sa e deve ancora parlarci. Mettere in scena il processo di Savona non era facile e i due autori hanno optato per un gioco di memoria: è la giornalista Barbara Barclay Carter, unica corrispondente straniera ammessa al processo, a ‘ricordare’, anni dopo, quelle drammatiche giornate.
E così sfilano alcuni personaggi, da Rosselli all’ombra di Pertini, dal giudice alla folla che si divide fra fascisti e antifascisti con slogan urlati da ambo le parti. Il testo ha momenti molto interessanti per incisività e la musica di D’Aquila punta su un assoluto rispetto della parola con un melodismo contenuto e un supporto orchestrale estremamente discreto affidato a un complesso cameristico.
Una regia efficace e un cast di talento
La regia di Elisabetta Courir è parsa assai ben costruita nell’organizzazione dei movimenti e nella resa dei caratteri. Efficace la scena di Francesca Marsella con tavoli, sedie e soprattutto giornali e documenti a creare uno spazio indeterminato.
Sul podio dell’orchestra e del coro (preparato da Gianluca Ascheri), Davide Massiglia ha diretto con puntualità, garantendo una lettura ordinata, senza particolari scatti e impennate emotive. Ottimo il cast: Manuela Custer ha costruito assai bene la figura della giornalista, Matteo Mezzaro ha dato voce vigorosa a Carlo Rosselli, Michele Patti ha reso con passione la figura di Sandro Pertini, mentre Raffaele Barca, voce recitante, ha restituito con forte senso drammatico le ansie e gli interrogativi del giudice.
La memoria storica e il teatro
‘Il caso Pertini’ è un esempio di come il teatro possa essere uno strumento potente per rievocare e rielaborare la memoria storica. L’opera non si limita a raccontare un episodio del passato, ma lo fa con una sensibilità e una profondità che lo rendono attuale e significativo per il pubblico di oggi. La scelta di mettere in scena il processo di Savona, con la sua carica emotiva e politica, è un atto di coraggio e di responsabilità che ci invita a riflettere sul passato e sul presente.