Argentina: Nuovo ambasciatore negli USA, focus su Silicon Valley e tecnologia
atlante
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Un ambasciatore con esperienza nel mondo tech
Il presidente argentino Javier Milei ha scelto un profilo inedito per la carica di ambasciatore negli Stati Uniti: Alejandro Oxenford, imprenditore con un curriculum ricco di esperienze nel mondo della tecnologia e degli investimenti. Oxenford è noto per essere stato CEO di Olx, una piattaforma di e-commerce, e di Alpha Capital, una società di venture capital. La nomina, annunciata dal ministero degli Esteri, è stata accolta con entusiasmo da Oxenford stesso, che ha espresso la sua gratitudine al presidente Milei e la sua determinazione a “posizionare l’Argentina sempre meglio negli Stati Uniti e nel mondo”.
Un segnale di apertura verso la Silicon Valley
La scelta di Oxenford come ambasciatore è vista come un segnale chiaro dell’intenzione del presidente Milei di rafforzare i legami tra l’Argentina e la Silicon Valley. L’esperienza di Oxenford nel mondo tech potrebbe rivelarsi preziosa per promuovere la cooperazione in settori come l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, e per attrarre investimenti americani in Argentina.
Un cambio di rotta nella politica estera argentina
La nomina di Oxenford arriva in un momento di profondo cambiamento nella politica estera argentina. Le recenti dimissioni dell’ex ministra degli Esteri, Diana Mondino, e l’epurazione avviata nel corpo diplomatico dopo il voto argentino all’Onu contro l’embargo Usa a Cuba, hanno evidenziato una nuova linea politica del presidente Milei, che sembra voler ridefinire le relazioni con gli Stati Uniti.
L’impatto della nomina di Oxenford
La nomina di Oxenford come ambasciatore negli Stati Uniti è un evento significativo che potrebbe avere un impatto importante sulle relazioni tra i due paesi. La sua esperienza nel mondo tech potrebbe aprire nuove strade per la cooperazione in settori chiave come l’innovazione e la ricerca e sviluppo. Tuttavia, è importante valutare anche le sfide che Oxenford dovrà affrontare, come la riorganizzazione del corpo diplomatico e la necessità di ridefinire la posizione dell’Argentina sulla scena internazionale.
