Giulio Cesare: un’opera in uno spazio metafisico
La stagione si apre con un nuovo allestimento di “Giulio Cesare” di Händel, ambientato in uno spazio metafisico che richiama l’Egitto con le sue sabbie dorate e le maschere faraoniche. La regia di Chiara Muti promette un’esperienza visiva suggestiva, accompagnata dalla musica dell’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone. Il cast vede il controtenore Raffaele Pe nel ruolo di Giulio Cesare, Marie Lys in quello di Cleopatra, Delphine Galou come Cornelia e Filippo Mineccia come Tolomeo. Un’opera che promette di trasportare il pubblico in un mondo di intrighi, passioni e potere, con un’interpretazione innovativa e di grande impatto.
La vestale: un parallelo con Maria Callas
Il 28 febbraio e il 2 marzo, il Teatro Alighieri ospiterà “La vestale” di Gaspare Spontini, con la regia di Gianluca Falaschi e l’orchestra La Corelli diretta da Alessandro Benigni. La regia si ispira a Maria Callas, la cantante che rilanciò l’opera negli anni Cinquanta, e traccia un parallelo tra la protagonista Giulia e la Callas, entrambe figure osservate, giudicate e spinte verso una perfezione insostenibile. Il ruolo principale è affidato a Carmela Remigio, mentre Bruno Taddia interpreta Licinio. Un’opera che promette di essere un’intensa riflessione sulla pressione sociale e la ricerca di perfezione, con un’interpretazione che rende omaggio a una delle più grandi cantanti del XX secolo.
Tosca: una storia di riscatto femminile
La stagione si conclude con “Tosca”, il capolavoro di Giacomo Puccini, con la regia di Luca Orsini, che vede l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Henry Kennedy. L’opera, interpretata da Clarissa Costanzo (Tosca), Vincenzo Costanzo (Mario Cavaradossi) e Massimo Cavalletti (Scarpia), è un’intensa storia d’amore e di tragedia, che racconta il riscatto di una donna che si ribella alla tirannia. Una storia che promette di emozionare il pubblico con la sua musica struggente e la sua drammatica vicenda.
Danza: un viaggio nel Novecento
Oltre alla lirica, il Teatro Alighieri propone due titoli di danza: “People” della DaCru Dance Company (1 e 2 febbraio) e il trittico novecentesco “L’après-midi d’un faune”, “Boléro” e “Le Sacre du printemps” della Compagnia Zappalà Danza (22 e 23 febbraio). Un’occasione per esplorare la danza contemporanea e classica, con due compagnie di fama internazionale.
Un cartellone ricco e variegato
La stagione lirica 2025 del Teatro Alighieri di Ravenna si presenta come un’esperienza completa e stimolante, che offre al pubblico la possibilità di immergersi in un viaggio attraverso la storia della musica e della danza, con un cartellone ricco di opere classiche e di nuove interpretazioni. Un’occasione per scoprire e riscoprire il fascino del teatro e delle arti performative, con un’attenzione particolare alla valorizzazione del talento italiano e internazionale.