L’emendamento bocciato
L’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto fiscale, in esame presso la commissione Bilancio del Senato, che mirava ad alleggerire il regime di tassazione delle plusvalenze sugli immobili venduti dopo l’utilizzo del Superbonus, è stato dichiarato inammissibile. La proposta, che avrebbe modificato il regime fiscale per gli immobili oggetto del Superbonus, è stata bocciata insieme ad altri 112 emendamenti, su un totale di 381 depositati. Di questi, 61 sono stati presentati dalla maggioranza.
Le conseguenze per i beneficiari del Superbonus
La bocciatura dell’emendamento ha importanti conseguenze per i beneficiari del Superbonus. La normativa attuale prevede che le plusvalenze realizzate dalla vendita di un immobile dopo l’utilizzo del bonus siano tassate al 26%, una percentuale che si aggiunge al normale regime di tassazione degli immobili. L’emendamento di Fratelli d’Italia avrebbe invece previsto un alleggerimento fiscale, con l’obiettivo di rendere più conveniente la vendita degli immobili oggetto del Superbonus. La bocciatura dell’emendamento lascia quindi invariato il regime fiscale attuale, con un impatto potenzialmente negativo per i beneficiari del Superbonus che intendono vendere i propri immobili.
Un’occasione persa?
La bocciatura dell’emendamento rappresenta un’occasione persa per semplificare il regime fiscale per i beneficiari del Superbonus. La normativa attuale, con la tassazione del 26% sulle plusvalenze, potrebbe scoraggiare la vendita degli immobili, creando un ostacolo alla circolazione immobiliare e all’utilizzo del Superbonus. Un alleggerimento fiscale avrebbe invece incentivato la vendita degli immobili, contribuendo a rilanciare il mercato immobiliare e a favorire l’utilizzo del Superbonus.