La decisione del Mas e la sentenza della Corte Suprema
Il partito governativo boliviano Movimento al Socialismo (Mas) ha ratificato a maggioranza la candidatura dell’ex capo dello stato Evo Morales alle prossime elezioni previste ad agosto 2025. La decisione è stata adottata nonostante una sentenza della Corte suprema abbia lo scorso venerdì confermato il limite massimo di due mandati presidenziali anche non consecutivi – già superato da Morales – escludendo tecnicamente il leader del Mas dalla disputa elettorale.
Le accuse di Morales e la risposta del governo
Morales e i suoi sostenitori hanno tuttavia sostenuto che gli atti della Corte sono da considerarsi “nulli” perché adottati da giudici il cui mandato è scaduto lo scorso anno e che sono rimasti nel loro posto, prorogando “autonomamente” l’incarico, con l’appoggio del presidente Luis Arce. Secondo Morales il governo starebbe usando anche le strutture giustiziarie per impedirgli la candidatura e frammentare l’elettorato tradizionale del Mas per trarne vantaggio politico.
La crisi interna al Mas e le proteste dei movimenti sociali
Il caso è solo l’ultimo episodio di una lunga contesa interna al Mas tra Morales e il suo ex delfino e ministro dell’Economia Luiz Arce, che rischia di infiammare nuovamente gli animi dopo che – per protestare contro la presunta “persecuzione politica” orchestrata da mesi contro di lui – i movimenti sociali fedeli all’ex presidente hanno bloccato per 23 giorni consecutivi la circolazione sulle principali strade del Paese rendendo impossibile la distribuzione di alimenti, carburante e causando un danno all’economia stimato in circa 2 miliardi di euro.
Un futuro incerto per la Bolivia
La decisione del Mas di ratificare la candidatura di Morales, nonostante la sentenza della Corte Suprema, crea un clima di incertezza politica in Bolivia. La tensione interna al partito e le proteste dei movimenti sociali rischiano di destabilizzare il Paese e compromettere la stabilità economica. La situazione potrebbe evolvere in modo imprevedibile, con possibili scenari di conflitto sociale e instabilità politica.