L’indagine e le accuse
Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e la Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti hanno notificato un invito a dedurre da oltre 3,3 milioni di euro a Vito Parisi, ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo del Cotugno, e a Espedito Amodio, suo stretto collaboratore. L’indagine è scaturita da denunce presentate dalla direzione generale dell’Azienda dei Colli, di cui fa parte l’ospedale Cotugno. Le accuse riguardano la simulazione di lavori di ristrutturazione e manutenzione all’interno dell’ospedale, con l’utilizzo di società fantasma per intascare i fondi pubblici. Le due società, una delle quali amministrata di fatto dal nipote del dirigente ospedaliero, si sono rivelate vere e proprie “scatole vuote”.
Il sequestro di beni
A seguito dell’indagine, sono stati sequestrati due immobili nella provincia di Mantova di proprietà di Vito Parisi. L’operazione di sequestro è stata condotta dai militari della Guardia di Finanza.
Le conseguenze del raggiro
Il raggiro, se confermato, avrebbe sottratto risorse preziose all’ospedale Cotugno, destinate a migliorare le condizioni di cura e assistenza dei pazienti. L’indagine evidenzia la necessità di un controllo più stringente sulla gestione dei fondi pubblici destinati alla sanità, per prevenire simili casi di malversazione.
Riflessioni sulla trasparenza e la responsabilità
Questo caso evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione dei fondi pubblici destinati alla sanità. È fondamentale garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficiente ed efficace per il bene dei pazienti e del sistema sanitario pubblico. La lotta alla corruzione e alla malversazione è un compito fondamentale per assicurare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel sistema sanitario.