Il processo per il femminicidio di Silandro
Si è aperto il processo per il femminicidio di Celine Frei Matzohl, la giovane donna uccisa a Silandro il 12 agosto 2023 dal suo ex compagno, Omer Cim. Il 29enne è accusato di omicidio volontario aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, percosse e minacce aggravate.
Il processo si è aperto con le testimonianze di familiari e amici della vittima. La madre di Celine ha raccontato in aula dell’aggressione subita dalla figlia la notte tra il 17 e il 18 giugno, quando Cim la fece scendere dalla macchina e la abbandonò lungo la strada, dopo averle distrutto il cellulare. La donna ha descritto il comportamento ossessivo di Cim nei giorni successivi, con decine di messaggi e telefonate ai familiari e amici di Celine per cercare di ricontattarla.
Anche l’ex marito e il compagno della madre di Celine, insieme a due amiche, hanno descritto Cim come un uomo geloso e possessivo, che controllava la ragazza e la minacciava. Hanno raccontato di come Cim controllasse il cellulare di Celine e la chiamasse continuamente per sapere dove si trovasse e con chi fosse.
La denuncia e le minacce di suicidio
La madre di Celine ha spiegato che fu lei a convincere la figlia a denunciare Cim il 22 giugno, dopo quattro giorni dall’aggressione. Anche davanti ai carabinieri, Celine ha ribadito di non aver paura di Cim, che più volte l’aveva minacciata di uccidersi se lei non fosse tornata con lui.
Un quadro inquietante
Le testimonianze raccolte in aula delineano un quadro inquietante di un uomo violento e possessivo, che ha controllato e minacciato la sua ex compagna fino a ucciderla. La vicenda di Celine Frei Matzohl è un monito contro la violenza di genere e l’importanza di denunciare qualsiasi forma di abuso. È necessario che le istituzioni e la società civile si attivino per contrastare la violenza sulle donne e per offrire un supporto concreto alle vittime.