Lo stallo nella trattativa Ita-Lufthansa
La trattativa tra Ita Airways e Lufthansa sembra essere giunta a un punto morto. Il nodo principale è il prezzo di acquisto, con Lufthansa che ha richiesto uno sconto sulla seconda tranche del pagamento per l’acquisizione di una quota di maggioranza della compagnia italiana. Il colosso tedesco ha motivato la richiesta con il costo di alcuni investimenti fatti dopo l’accordo di alleanza del 2023 e con la presunta svalutazione di Ita Airways. Il Mef, azionista unico della newco, ha respinto la richiesta, chiedendo che gli impegni contrattuali vengano rispettati.
Il dossier è in mano a Marcello Sala, direttore generale del Dipartimento dell’Economia del Mef, che ha la delega alle partecipate. Tra le ipotesi per sbloccare la situazione, si parla anche di un ricorso all’arbitrato per stabilire il prezzo finale d’acquisto.
La scadenza per la presentazione della documentazione sui contratti commerciali tra Ita e Lufthansa con le compagnie rivali è l’11 novembre. Bruxelles sembra disponibile ad allungare i tempi per arrivare al closing e quindi far decollare l’alleanza italo-tedesca.
Preoccupazione dei sindacati
I sindacati di Ita Airways hanno espresso “forte preoccupazione” per lo stallo nella trattativa, temendo che le conseguenze ricadano sui dipendenti. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta e Anpac hanno chiesto al Mef un incontro urgente per avere un quadro chiaro della situazione e per essere coinvolti nel processo decisionale.
I sindacati temono che la mancata firma del documento sugli impegni da parte del Mef possa pregiudicare il buon esito dell’operazione e che siano i dipendenti a pagarne il prezzo. La Uiltrasporti ha avvertito che “questa mancata firma rischia di pregiudicare il buon esito dell’operazione e se questo accadesse, sarebbe un fatto estremamente grave perché sarebbero proprio le lavoratrici e i lavoratori a ritrovarsi davanti ad uno scenario a rischio”.
I sindacati hanno anche chiesto un confronto con Alitalia Sai in amministrazione straordinaria, che ha avviato la procedura di licenziamento per 2.059 dipendenti. I sindacati chiedono un “esame congiunto” sulla procedura di riduzione del personale, secondo la prassi.
Il futuro dei dipendenti di Alitalia
I 2.059 dipendenti di Alitalia Sai che saranno licenziati potranno contare sull’assegno di cassa integrazione fino al 31 dicembre 2024 e poi sulla Naspi. Potrebbe intervenire anche il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo.
Il ruolo dei sindacati
La preoccupazione dei sindacati è comprensibile. I dipendenti di Ita Airways e Alitalia Sai sono in una situazione precaria, e la loro sorte è legata al successo della trattativa tra Ita e Lufthansa. È fondamentale che i sindacati siano coinvolti nel processo decisionale e che abbiano accesso a tutte le informazioni necessarie per tutelare i diritti dei lavoratori. La trasparenza e il dialogo sono essenziali per garantire una soluzione equa e sostenibile per tutti.