L’omicidio di Angelo Vassallo
Il 5 settembre 2010, Angelo Vassallo, sindaco del comune di Pollica in provincia di Salerno, è stato assassinato con nove colpi di pistola calibro 9 sparati a bruciapelo. Vassallo, noto come “il sindaco pescatore”, era un uomo profondamente legato al suo territorio e alla sua gente, un amministratore che aveva dedicato la sua vita alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione della dieta mediterranea.
Vassallo, esponente del Partito Democratico, era stato eletto sindaco di Pollica per quattro mandati consecutivi, dal 1995 al 2010. Prima di dedicarsi alla politica, era stato un pescatore, un’esperienza che lo aveva profondamente segnato e che aveva contribuito a plasmare la sua visione del mondo.
Oltre alla carica di sindaco, Vassallo ricopriva anche il ruolo di presidente della Comunità del Parco del Cilento e Vallo di Diano, un organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco Nazionale che si occupa della tutela del territorio. Era stato anche presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella e presidente delle ‘Città Slow’ nel mondo.
Un sindaco impegnato per il suo territorio
Vassallo si era impegnato a fondo per migliorare la vita dei suoi concittadini e per tutelare l’ambiente. Aveva promosso la candidatura della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità, un’iniziativa che fu accolta dall’Unesco nel 2010. Aveva poi fondato il “Centro studi per la Dieta Mediterranea”, un’istituzione che si occupa di promuovere la cultura alimentare del Cilento.
Vassallo era noto per le sue ordinanze singolari, come quella del gennaio 2010 che prevedeva una multa fino a mille euro per chi veniva sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Era un uomo che amava la sua terra e che si batteva per la sua tutela, un esempio di amministratore attento alle esigenze della sua comunità.
Un vuoto incolmabile
La morte di Angelo Vassallo ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità di Pollica e nell’intero panorama politico italiano. Il suo omicidio è stato un atto barbaro che ha colpito un uomo dedito al suo lavoro e alla sua gente.
Le indagini sull’omicidio di Vassallo sono ancora in corso. La Procura di Salerno ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e sta indagando su diverse piste, tra cui quella di un possibile collegamento con la sua attività di amministratore.
L’eredità di Vassallo è viva nel cuore dei suoi concittadini e nel ricordo di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Il suo esempio di amministratore onesto e dedito al suo territorio continua a ispirare le nuove generazioni di politici.
Un’eredità di impegno e di speranza
La morte di Angelo Vassallo è un monito per tutti noi. La sua eredità è un esempio di impegno per il territorio, di amore per la propria terra e di dedizione al bene comune. La sua storia ci ricorda che la lotta per la giustizia e per la tutela dell’ambiente è una battaglia che va portata avanti con determinazione, nonostante le difficoltà e i pericoli che si possono incontrare. La sua memoria è un faro che illumina il cammino di coloro che si battono per un futuro migliore.