Il parroco e il comitato a sostegno di Mugnai
Don Natale Gabrielli, parroco di San Polo di Arezzo, ha espresso la sua ferma convinzione che il caso di Sandro Mugnai, l’artigiano che ha ucciso il suo vicino di casa il 5 gennaio 2023, rappresenti un “caso eclatante di ingiusta aggressione”.
Il parroco, insieme ad altri compaesani, ha deciso di istituire un comitato per sostenere Mugnai, che è stato accusato di omicidio volontario dopo che il pm Laura Taddei ha cambiato l’accusa originaria di eccesso di legittima difesa.
Don Gabrielli ha utilizzato un’immagine biblica per descrivere la situazione: “Io faccio sempre il paragone biblico di Davide e Golia, l’eroe è il piccolo Davide che si difende dal gigante Golia. E noi che facciamo, condanniamo Davide per essersi difeso?”
Il parroco ha sottolineato che Mugnai era “tenuto in coscienza a difendere la sua famiglia e a intervenire per fermare Dodoli”, aggiungendo che “Di recente aveva speso 130.000 per rifare il tetto della sua casa, era danneggiato e questo mostra che se Sandro non fosse intervenuto sarebbe morta tutta la sua famiglia” in un possibile crollo.
L’accusa di omicidio volontario e la difesa del parroco
La decisione del pm di cambiare l’accusa da eccesso di legittima difesa a omicidio volontario ha suscitato forti reazioni nella comunità di San Polo. Don Gabrielli ha espresso la sua disapprovazione, affermando: “Si giustifica un omicidio politico e non si giustifica un omicidio morale?”
Il parroco ha sottolineato la necessità di difendere la propria famiglia e la propria casa, sostenendo che Mugnai ha agito per proteggere la sua famiglia da un pericolo imminente.
Il comitato, oltre alla raccolta di fondi per sostenere la famiglia di Mugnai, sta pianificando una raccolta di firme e altre azioni di sostegno per l’artigiano e la sua famiglia, che rischiano di affrontare un lungo e costoso procedimento penale.
Considerazioni personali
La vicenda di Sandro Mugnai solleva un dibattito complesso sul diritto alla legittima difesa e sulla difficile interpretazione della legge in situazioni di emergenza. È comprensibile la preoccupazione del parroco e della comunità di San Polo, che vede in Mugnai un uomo che ha agito per proteggere la propria famiglia da un pericolo imminente. Tuttavia, è importante ricordare che la giustizia deve essere applicata in modo imparziale e che il processo penale deve essere condotto con la massima attenzione e rigore. La decisione finale spetterà alla magistratura, che dovrà valutare attentamente tutti gli elementi del caso per giungere a una sentenza equa e giusta.