Dubbi sull’attendibilità della vittima nel processo Grillo
Nel processo per stupro che vede imputati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Vincenzo Lauria ed Eodoardo Capitta, la consulente della difesa, la psicologa Lucia Tattoli, ha sollevato dubbi sull’attendibilità della principale accusatrice. Durante la sua testimonianza nell’aula del tribunale di Tempio Pausania, la Tattoli ha analizzato i comportamenti, l’attendibilità e lo stato psicologico della ragazza, presunta vittima dello stupro, sulla base delle dichiarazioni rese in aula e dei messaggi scambiati con amici prima e dopo la notte del 17 luglio 2019, quando si sarebbe consumata la violenza.
Secondo la consulente, la studentessa, all’epoca dei fatti 19enne, avrebbe mentito sui suoi disturbi alimentari. La giovane ha sempre affermato di aver iniziato a soffrire di anoressia e bulimia dopo lo stupro, come conseguenza del trauma subito. Tuttavia, la Tattoli ha presentato messaggi e chat in cui la stessa ragazza parlava dei suoi disturbi già prima del luglio 2019, smentendo la sua versione.
La psicologa ha inoltre evidenziato come la giovane sia stata sottoposta, subito dopo la denuncia ai carabinieri, al trattamento previsto dal Codice Rosso per le vittime di violenza sessuale. Questo trattamento, secondo la Tattoli, potrebbe aver interferito con il meccanismo della memoria, cancellando dettagli non coerenti con la sua versione. La Tattoli ha quindi espresso dubbi sull’attendibilità della studentessa.
Le dichiarazioni della consulente della difesa
La consulente della difesa ha presentato la sua relazione insieme ad altri tre esperti dello stesso pool di avvocati che rappresentano gli imputati. Nella sua analisi, la Tattoli ha analizzato la coerenza delle dichiarazioni della ragazza, confrontandole con i messaggi scambiati con amici. Ha evidenziato come la giovane abbia subito un trattamento specifico per le vittime di violenza sessuale, che potrebbe aver influenzato la sua memoria.
La Tattoli ha sottolineato che il trattamento previsto dal Codice Rosso può portare alla rimozione dalla memoria di alcuni fatti traumatici. Questo potrebbe aver influenzato la memoria della ragazza, cancellando dettagli non coerenti con la sua versione dei fatti.
Considerazioni sull’attendibilità delle testimonianze
Le dichiarazioni della consulente della difesa sollevando dubbi sull’attendibilità della vittima, aprono un dibattito complesso sul processo di ricostruzione dei fatti e sulla valutazione delle testimonianze. È importante ricordare che la presunzione di innocenza è un principio fondamentale del sistema giudiziario e che la colpevolezza deve essere dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio. Il processo dovrà valutare attentamente tutte le prove e le testimonianze, comprese quelle della consulente della difesa, per giungere a una sentenza giusta ed equa.