Un Triplice Attacco alle Malattie Neurodegenerative
Elena Cattaneo, ricercatrice dell’Università Statale di Milano e senatrice a vita, guida un ambizioso progetto di ricerca europeo che promette di rivoluzionare la lotta contro le malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Huntington. Il progetto, denominato ‘Custom-made Neurons for Cell Therapy in Parkinson’s and Huntington’s disease’, si basa su un triplice approccio innovativo che mira a sviluppare terapie cellulari personalizzate e altamente efficaci.
Il progetto, che durerà 6 anni e sarà finanziato con 10 milioni di euro dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc), coinvolge un team di quattro ricercatrici di spicco: Elena Cattaneo stessa, Annalisa Buffo dell’Università di Torino, Malin Parmar dell’Università di Lund e Jenny Emnéus dell’Università Tecnica della Danimarca.
Cellule su Misura per Terapie Personalizzate
L’obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare terapie cellulari ‘su misura’ per i pazienti affetti da Parkinson e Huntington. La peculiarità di questo approccio risiede nella possibilità di personalizzare le terapie in base alle specifiche esigenze di ciascun paziente. Le malattie neurodegenerative, infatti, possono manifestarsi in modo diverso da persona a persona, con sintomi e progressioni variabili.
Il progetto prevede l’utilizzo di cellule staminali embrionali, che saranno acquisite da centri di ricerca all’estero in conformità con la legge italiana 40, che ne impedisce la derivazione in Italia. Queste cellule staminali saranno poi utilizzate per generare popolazioni di neuroni specifici, in grado di contrastare le diverse disfunzioni che caratterizzano le malattie neurodegenerative. Ad esempio, nel caso del Parkinson, la degenerazione dei neuroni che producono dopamina può essere accompagnata da disfunzioni cognitive legate ai neuroni colinergici. Il progetto mira a creare popolazioni di cellule in grado di affrontare entrambe le disfunzioni.
Interruzioni Molecolari per un Controllo Preciso
Un altro elemento cruciale del progetto è l’utilizzo di interruttori molecolari per controllare l’attività delle cellule trapiantate. Questo aspetto è particolarmente importante nel caso del Parkinson, dove alcuni pazienti sono molto sensibili al farmaco levodopa. Il progetto mira a sviluppare cellule autoregolabili, in grado di silenziarsi in modo autonomo quando il rilascio di dopamina diventa eccessivo.
Questa capacità di modulare l’attività delle cellule trapiantate rappresenta un passo avanti significativo nella personalizzazione delle terapie cellulari, permettendo di adattarle alle specifiche esigenze di ciascun paziente.
Ricostruzione dei Circuiti Neuronali in Laboratorio
Un terzo obiettivo del progetto è quello di utilizzare le cellule staminali embrionali per creare in laboratorio degli organoidi, ovvero frammenti di tessuto che riproducono le tre regioni del cervello più colpite dalle malattie di Parkinson e Huntington: corteccia, corpo striato e sostanza nera. Questi organoidi saranno utilizzati per studiare i geni che controllano i circuiti neuronali e per modellare in laboratorio la formazione e la ricostruzione di questi circuiti, in un sistema 3D.
La possibilità di ricostruire in laboratorio i circuiti neuronali danneggiati apre nuove strade per la comprensione e il trattamento delle malattie neurodegenerative. Questo aspetto innovativo del progetto potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie in grado di ripristinare le connessioni neuronali compromesse dalla malattia.
Un Progetto di Frontiera per la Cura delle Malattie Neurodegenerative
Il progetto ‘Custom-made Neurons’ rappresenta un passo significativo nella ricerca sulle malattie neurodegenerative. L’approccio multidisciplinare, che combina la biologia cellulare, la genetica e l’ingegneria tissutale, promette di portare a terapie innovative e personalizzate. L’utilizzo di cellule staminali embrionali, interruttori molecolari e la ricostruzione di circuiti neuronali in laboratorio sono elementi di grande potenzialità per la cura di malattie che oggi non hanno una cura definitiva. Questo progetto rappresenta un esempio di come la ricerca scientifica, con il suo impegno costante e la sua visione lungimirante, possa offrire speranza ai pazienti affetti da malattie neurodegenerative e aprire nuove strade per la cura di queste patologie.