Violenza dilagante a Spoleto: due agenti aggrediti e detenuti in rivolta
Nuovi episodi di violenza hanno scosso il carcere di Spoleto nell’ultima settimana, con un crescendo di tensioni e aggressioni che hanno visto coinvolti sia agenti penitenziari che detenuti. Il segretario dell’Umbria del Sappe, Fabrizio Bonino, ha denunciato l’aggressione di due agenti da parte di un detenuto tunisino, che ha anche appiccato il fuoco. Altri detenuti hanno tentato una rivolta brandendo oggetti contundenti e minacciando di morte i poliziotti. In una sola mattinata, un detenuto ha appiccato il fuoco a due materassi nella sezione infermeria, un altro ha tentato di sottrarre le chiavi all’agente e infine, nella sezione di media sicurezza, è scoppiata una violenta rissa tra detenuti che ha portato due di loro in ospedale con ferite da taglio e fratture.
Il sovraffollamento e la presenza di detenuti pericolosi
Il Sappe attribuisce la escalation di violenza al sovraffollamento del carcere e alla presenza di detenuti pericolosi, trasferiti a Spoleto da altri istituti per reati gravi come rivolte e incendi. L’istituto, con 108 detenuti a fronte di 50 posti letto regolamentari, è in una situazione di evidente sovraffollamento, denunciata dal sindacato già a ottobre. Il Sappe evidenzia come questa situazione non solo sia illegale, ma metta a rischio l’incolumità del personale e crei un ambiente di stress continuo.
Appello per un intervento urgente
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha espresso la vicinanza ai colleghi feriti e ha lanciato un appello alle istituzioni per un intervento urgente. Il sindacato chiede al Dap e al ministero della Giustizia di adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti e di affrontare il problema del sovraffollamento del carcere di Spoleto. Il Sappe ribadisce la necessità di un intervento immediato per prevenire ulteriori episodi di violenza e garantire la sicurezza di agenti e detenuti.
Un problema complesso che richiede soluzioni strutturali
La situazione del carcere di Spoleto evidenzia un problema complesso che richiede soluzioni strutturali. Il sovraffollamento e la presenza di detenuti con un alto livello di pericolosità creano un ambiente instabile e violento. È necessario un intervento immediato per affrontare la situazione attuale, ma anche un’analisi più profonda delle cause alla base del problema. La riforma del sistema carcerario, con un focus sulla rieducazione e sulla prevenzione della violenza, è fondamentale per garantire la sicurezza di tutti gli attori coinvolti.