La critica di Saviano ai social media
In un post su Instagram, lo scrittore Roberto Saviano ha espresso un duro giudizio sui social media, accusandoli di aver contribuito alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane del 2016. Saviano sostiene che l’attenzione ridotta a 8 secondi, la superficialità delle news e la centralità data a personaggi privi di autorevolezza, ma con un gran numero di follower (spesso comprati), hanno distrutto il dibattito politico e contribuito all’ascesa di Trump.
Secondo Saviano, i social media sono diventati un luogo di consumo rapido e superficiale, dove l’unico obiettivo è quello di raccogliere dati per la pubblicità. L’autore critica la mancanza di regole e di trasparenza che ha permesso a personaggi come Trump di sfruttare questi strumenti per diffondere disinformazione e propaganda.
La responsabilità delle sinistre e il futuro dei social media
Saviano riconosce che la responsabilità della vittoria di Trump non può essere attribuita solo ai social media, ma anche alle sinistre che hanno fallito nel contrastare l’ascesa di Trump e nel saper gestire il potere delle big tech. L’autore si chiede cosa si possa fare per rimediare a questa situazione, suggerendo la necessità di nuove regole e di una maggiore trasparenza per i social media.
Saviano si domanda se sia possibile “far saltare la fogna dei social” o se sia necessario “cambiarli”, ma si interroga sul come e da dove partire. L’autore conclude il suo post con un senso di pessimismo, evidenziando la difficoltà di contrastare il potere delle big tech e di riportare il dibattito politico su un terreno più sano.
Riflessioni sulla critica di Saviano
La critica di Saviano ai social media è sicuramente condivisibile. La diffusione di fake news, la polarizzazione del dibattito politico e la manipolazione delle opinioni sono problemi reali che minacciano la democrazia. Tuttavia, è importante non demonizzare completamente i social media, che possono essere strumenti potenti per la comunicazione e l’informazione, se utilizzati in modo responsabile e consapevole. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra libertà di espressione e regolamentazione, per garantire un ambiente online sano e democratico.