Rito esoterico a Cervere
La notte di Halloween, la polizia di Stato ha interrotto un rito esoterico in un casolare in località Tetti Chiaramelli, a Cervere, in provincia di Cuneo. Il casolare, situato in una zona boschiva molto isolata, ospitava otto persone, due uomini e sei donne, che partecipavano alla celebrazione.Secondo le informazioni raccolte, il rito era officiato da un uomo con un turbante. All’interno del casolare, la polizia ha trovato materassi e tappeti, candele accese, oli profumati e sacchetti contenenti erbe naturali, presumibilmente utilizzati per la preparazione di pozioni rituali.
Identità degli adepti
Gli adepti provenivano da diverse città italiane, tra cui Firenze, Varese e Torino. Tra loro c’era anche una donna di nazionalità statunitense. L’unico soggetto del posto, che officiava il rito, è stato identificato dalla polizia.
Sequestro di hashish
Il titolare del casolare, un trentenne italiano, ha spontaneamente consegnato due barattoli contenenti 15 grammi di hashish, dichiarando il possesso per uso personale.
Intervento della polizia
All’intervento hanno preso parte il personale della squadra mobile della questura di Cuneo e della polizia scientifica, con il supporto dell’unità cinofila antidroga della guardia di finanza.
Un rito esoterico e la sua interruzione
L’interruzione di un rito esoterico da parte della polizia solleva interrogativi sulla libertà di culto e sulla privacy dei cittadini. È importante ricordare che la libertà di religione è un diritto fondamentale, ma è anche necessario garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. In questo caso, la presenza di sostanze stupefacenti ha probabilmente motivato l’intervento delle forze dell’ordine, ma è importante valutare attentamente le implicazioni di tali interventi in relazione al rispetto della libertà di culto.