Doppio ergastolo per l’omicidio di ‘Passerotto’
La Corte d’Assise di Frosinone ha emesso una sentenza di condanna a due ergastoli per l’omicidio di Selavdi Shehaj, detto ‘Passerotto’, cittadino albanese ucciso sulla spiaggia di Torvaianica il 20 settembre 2020. I condannati sono Raul Esteban Calderon, già sotto processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli (noto come Diabolik), e Giuseppe Molisso.
Il processo, che si è svolto in un clima di forte attenzione mediatica, ha visto la ricostruzione dettagliata del delitto, con la presentazione di prove e testimonianze che hanno portato i giudici a ritenere i due imputati colpevoli del reato.
Assoluzione e Condanne per gli altri imputati
Oltre alla condanna a due ergastoli, la Corte d’Assise ha emesso altre sentenze per gli altri imputati coinvolti nel processo. Enrico Bennato è stato assolto con la formula ‘per non avere commesso il fatto’, mentre Guido Cianfrocca è stato condannato a tre anni di reclusione per il reato di favoreggiamento personale, in quanto avrebbe fornito l’arma del delitto.
Luca De Rosa, invece, è stato condannato per il reato di ricettazione.
L’aggravante della premeditazione
Nella sentenza, i giudici hanno riconosciuto l’aggravante della premeditazione, escludendo invece quella del metodo mafioso. Questa decisione è stata presa in base alle prove presentate durante il processo, che hanno dimostrato l’esistenza di un piano preordinato per l’omicidio di Selavdi Shehaj.
La sentenza della Corte d’Assise di Frosinone rappresenta un punto di svolta nel processo per l’omicidio di ‘Passerotto’, un caso che ha suscitato grande interesse e preoccupazione per la sicurezza del territorio.
Considerazioni sulla sentenza
La sentenza della Corte d’Assise di Frosinone, con la condanna a due ergastoli per l’omicidio di Selavdi Shehaj, rappresenta un importante passo avanti nell’accertamento della verità e nella giustizia per la vittima e i suoi familiari. L’assoluzione di Enrico Bennato e le condanne per gli altri imputati evidenziano la complessità del caso e la necessità di un’attenta valutazione delle prove per giungere a una sentenza equa e giusta. La sentenza, inoltre, pone l’accento sulla necessità di contrastare la violenza e la criminalità organizzata, garantendo la sicurezza del territorio e la tutela dei cittadini.