Un cerchio che si chiude a Matera
Il regista canadese Atom Egoyan, noto per film come ‘The Sweet Hereafter’ e ‘Exotica’, torna a Matera, città che lo ha affascinato fin da ragazzo grazie alle riprese di ‘Il Vangelo secondo Matteo’ di Pier Paolo Pasolini. Il Matera Film Festival, di cui Egoyan è ospite d’onore e presidente della giuria lungometraggi, rappresenta per lui un ritorno alle origini, un luogo che ha ispirato la sua passione per il cinema e la sua ricerca di autenticità. A Matera, Egoyan presenta in anteprima nazionale il suo nuovo film, ‘Seven Veils’, un’opera che si lega alla sua infanzia e alla sua fascinazione per le storie bibliche.
‘Seven Veils’: la ‘Salomé’ in chiave contemporanea
‘Seven Veils’ racconta la storia di Jeanine (Amanda Seyfried), una regista teatrale che deve riportare in scena ‘Salomé’, l’opera di Richard Strauss. La regista è tormentata dai suoi traumi passati e dall’allestimento dell’opera, che ricorda il suo ex mentore e amante. Egoyan, ispirato dalla sua esperienza di regia teatrale, ha reinterpretato la ‘Salomé’ in chiave contemporanea, ponendosi il problema di come la storia di Wilde e la sua rappresentazione teatrale potessero essere rilette nel XXI secolo. Il film, come suggerisce il titolo, è ricco di strati e livelli di lettura, esplorando il tema della violenza e del trauma attraverso una prospettiva femminile.
Il cinema come strumento di sensibilizzazione
Egoyan riflette sul ruolo del cinema in un mondo saturo di immagini estreme e violenza. Secondo il regista, il cinema ha il compito di “risensibilizzarci”, di riattivare il nostro senso dell’orrore e di ciò che ci disturba, per non schermarci davanti ai drammi odierni, che sconvolgono e alienano. Egoyan cita la sua esperienza di armeno e il trauma della pulizia etnica subita dalla sua comunità, un evento che il mondo non ha sufficientemente riconosciuto. Il regista si interroga su come guarire da queste ferite e come il cinema possa contribuire a dare voce ai dimenticati e ai traumatizzati.
L’influenza di Caravaggio e del cinema italiano
Egoyan cita Caravaggio come una delle sue fonti di ispirazione, in particolare per la sua maestria nella luce teatrale. Il regista ammette di essere stato influenzato da grandi registi italiani come Bellocchio, Antonioni, Visconti e Fellini, che hanno contribuito a plasmare la sua visione del cinema. Egoyan scherza sulla possibilità di girare un film a Matera, immaginando di rappresentare Salomè nella piazza principale della città.
Un viaggio di ritorno alle origini
‘Seven Veils’ rappresenta per Egoyan un ritorno alle origini, un viaggio che lo riporta alla sua infanzia e alla sua fascinazione per le storie bibliche. Il film è un’occasione per riflettere sul ruolo del cinema nel sensibilizzare il pubblico e nel dare voce ai dimenticati, temi che sono sempre stati al centro della sua opera.