La voce dei calciatori: “La nostra opinione conta zero”
“Se noi calciatori abbiamo pensato di chiedere all’Uefa di non giocare? Il nostro tecnico (Ancelotti ndr) ha ragione, la nostra opinione conta zero ora. Noi cerchiamo di essere professionisti e fare ciò che ci viene chiesto di fare”. Con queste parole, Lucas Vazquez, uno dei capitani del Real Madrid, ha espresso la frustrazione dei calciatori per la decisione di non sospendere il campionato spagnolo dopo la tragedia di Valencia.
La decisione di proseguire con le partite ha suscitato polemiche e critiche, con molti che si sono interrogati sulla sensibilità e l’umanità del mondo del calcio. Vazquez ha sottolineato la difficoltà dei calciatori di incidere sulle decisioni del mondo del calcio, definendolo un’industria in cui i giocatori sono gli attori principali ma con poco potere. “Noi siamo tristi per tutto quello che è successo e per come si sono sviluppate le cose”, ha aggiunto il giocatore, sottolineando il senso di impotenza e di dolore provato dai calciatori. “E’ il momento di cercare di aiutare chi sta male, poi ragioneremo su come sono andate le cose”.
Il dolore e la difficoltà di concentrarsi
Vazquez ha espresso il suo dolore per la tragedia di Valencia, descrivendo le immagini come “dure” e ammettendo di aver sofferto per la perdita di tante persone. “Vedere tanta gente che ha perso tutto è difficile da spiegare”, ha detto.
Il giocatore ha sottolineato la difficoltà di concentrarsi sulla partita in un momento così delicato. “Io penso solo ad aiutare, qui non è il momento e il luogo per parlare di politica. Ma certo è complicato preparare una partita in queste condizioni”, ha concluso.
La complessità del mondo del calcio
La vicenda del mancato stop al campionato spagnolo dopo la tragedia di Valencia evidenzia la complessità del mondo del calcio. Da un lato, c’è la necessità di garantire la sicurezza e il benessere dei giocatori e di tutti coloro che sono coinvolti nel mondo del calcio. Dall’altro, c’è la pressione economica e la necessità di rispettare i calendari e gli impegni presi.
Il caso di Vazquez e delle sue dichiarazioni dimostra come i calciatori, pur essendo i protagonisti del gioco, spesso si sentono impotenti di fronte alle decisioni che vengono prese a livello dirigenziale.
La tragedia di Valencia ha costretto il mondo del calcio a riflettere sul proprio ruolo nella società e sulla necessità di essere più attenti e sensibili alle esigenze delle persone.