Un’ondata di rinunce e un mercato in crisi
Secondo uno studio di Nomisma, commissionato dalla Cna, la stretta sui bonus edilizi avrebbe un impatto devastante sul settore delle ristrutturazioni, con una riduzione della domanda stimata in 97,3 miliardi di euro in tre anni. Il numero di famiglie che rinuncerebbero ai lavori sarebbe enorme, con 3,5 milioni di famiglie (su 10 milioni) che potrebbero rimandare o cancellare i progetti di ristrutturazione delle proprie abitazioni. Questa “domanda persa” avrebbe conseguenze pesanti sull’economia, con una perdita di 119,7 miliardi di euro di valore aggiunto e 2,085 milioni di posti di lavoro a rischio. L’impatto negativo si estenderebbe anche alla società, con la rinuncia a interventi per l’abbattimento di barriere architettoniche, e all’ambiente, con un minore risparmio energetico. L’azzeramento totale dei bonus porterebbe a un’ulteriore contrazione della domanda, con 2,56 milioni di famiglie che rinuncerebbero ai lavori di ristrutturazione.
Un futuro incerto per il settore edilizio
Lo studio di Nomisma prevede un futuro incerto per il settore edilizio, con una contrazione del mercato del 50% rispetto al periodo 2012-2019, quando i bonus minori avevano trainato la crescita. La spesa per gli interventi sugli edifici scenderebbe ai livelli del 2011, attestandosi su un valore di investimenti di 14 miliardi di euro. Questa contrazione comporterebbe la perdita di 17 miliardi di euro di valore aggiunto, la mancata attivazione di 300mila occupati, 33 milioni di euro di minor valore ambientale, mancati risparmi di energia per 2.300 GWh e 409 milioni di euro di mancati risparmi nelle bollette.
Un’occasione persa per la rigenerazione urbana e la sostenibilità
La stretta sui bonus edilizi rappresenta un’occasione persa per la rigenerazione urbana e la sostenibilità. Gli incentivi fiscali hanno dimostrato di essere uno strumento efficace per favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio, promuovendo il risparmio energetico e la sicurezza degli edifici. La riduzione o l’eliminazione di questi incentivi rischia di frenare gli investimenti in ristrutturazioni e di rallentare la transizione verso un’economia più verde e sostenibile.