Il dolore per la tragedia in Spagna
Carlo Ancelotti, in conferenza stampa alla vigilia della partita di Champions League tra Real Madrid e Milan, ha espresso il suo profondo dolore per la tragedia che ha colpito la Spagna. “Il calcio è una festa. E tu festa la puoi fare quando stai bene, quando la tua famiglia sta bene, quando tutti stanno bene. Quando la gente non sta bene non si può fare festa. Il calcio per me deve fermarsi, perché il calcio è la cosa più importante ma anche la meno importante. Noi però ci siamo dentro, non siamo quelli che comandano e ci adattiamo”, ha dichiarato l’allenatore del Real Madrid.
Ancelotti ha sottolineato la difficoltà di parlare di calcio in un momento così tragico: “E’ stata una settimana tragica e siamo tristi. Siamo vicini a Valencia e a tutti i paesi coinvolti, vorrei anche sottolineare quanto sia difficile parlare di calcio, così come giocare”.
“Spero che comprendiate che in questo momento mi rimane difficile parlare di calcio, non ne avrei voglia – ha aggiunto Ancelotti -, perché noi facciamo parte di questo paese e siamo molto scossi da quanto successo. Per rispetto di tutti, cercherò di fare una conferenza stampa semplice, perché non ho alcuna voglia di parlare di calcio nonostante la partita di domani, contro il Milan, sia per me speciale”.
Ancelotti ha espresso la sua incredulità e tristezza per la tragedia: “Ciò che è successo ci colpisce, è incredibile e terribile. Abbiamo preparato il match perché siamo professionisti, ma siamo stati chiari: nessuno avrebbe voluto giocare, e ame sembrava la decisione più corretta. Però non decidiamo noi, il potere che abbiamo è uguale a zero”.
“Non voglio dare un’opinione o valutare ciò che la politica ha fatto questa settimana – ha concluso Ancelotti -. Non ho questo compito, ma solo la tristezza di vedere così tante persone colpite. Siamo nel 2024, con tutte le informazioni e gli strumenti che abbiamo nel mondo, e non siamo in grado di prevenire una tragedia del genere”.
Ancelotti e il Pallone d’Oro
Ancelotti ha anche commentato la sua vittoria come miglior allenatore e la sua assenza alla cerimonia del Pallone d’Oro. “Il premio di migliore allenatore? Sono contento. Ma il pallone d’oro a me lo hanno assegnato il 1 giugno quando abbiamo vinto la Champions League”, ha detto l’allenatore del Real Madrid.
“E’ stata una settimana difficile ma assolutamente non per quello che è accaduto con il pallone d’oro. E’ passato, dimenticato, complimenti ai vincitori. La tristezza non è per quello ma per quello che è accaduto in Spagna”, ha spiegato Ancelotti.
Ancelotti e la partita contro il Milan
Ancelotti ha poi parlato della partita contro il Milan, una sfida speciale per lui: “Sarà una partita speciale per i miei trascorsi, e una gara molto bella. Il Milan non è partito bene, ma è una squadra pericolosa che ha molta qualità. Ha molto potenziale ma ancora non è riuscito a tirarlo fuori tutto. Quanto a noi, siamo alla ricerca della continuità, e sono sicuro la troveremo presto”.
Il calcio e la tragedia
Le parole di Ancelotti riflettono un profondo senso di umanità e di rispetto per la tragedia che ha colpito la Spagna. La sua decisione di mettere in secondo piano il calcio, pur essendo la sua professione, dimostra una grande sensibilità e un’intelligenza emotiva rara. In un momento di dolore collettivo, il calcio diventa un’attività secondaria, un’oasi di svago che non può competere con la sofferenza e la perdita di vite umane. Ancelotti ha saputo cogliere questo aspetto con grande lucidità e sensibilità.