Proteste a Pescara contro l’abbattimento dei cervi
Un’ondata di proteste ha investito Pescara oggi, con associazioni ambientaliste e animaliste, insieme a rappresentanti dei partiti d’opposizione in Regione Abruzzo, che si sono radunate in piazza per contestare la delibera della Giunta Marsilio che prevede l’abbattimento selettivo di 469 cervi. La manifestazione ha visto la partecipazione di attivisti provenienti da diverse regioni d’Italia, tra cui Trentino, Umbria e Toscana, a riprova della diffusione del malcontento.
Il fulcro della protesta è la decisione della Giunta di autorizzare l’abbattimento selettivo, motivata da presunti danni all’agricoltura e problemi di sicurezza per gli uomini. Tuttavia, le associazioni contestano la validità di queste motivazioni, evidenziando che i danni all’agricoltura sarebbero minimi e che l’incidenza degli incidenti stradali causati dai cervi è irrisoria, pari allo 0,2%.
Il Consiglio di Stato si pronuncerà il 7 novembre
Il Consiglio di Stato è chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato da diverse associazioni, tra cui la Lega in difesa degli animali, che contesta la delibera della Giunta. Il ricorso si concentra sul contrasto tra le motivazioni addotte dalla Giunta e il principio di precauzione a tutela degli animali. Il Consiglio di Stato ha già concesso una sospensiva al provvedimento in attesa della sua decisione, prevista per il 7 novembre.
L’avvocato della Lega in Difesa degli animali, Michele Pezzone, ha sottolineato che il tema non è tanto quello dei danni all’agricoltura, quanto quello di controbilanciare le motivazioni dei giudici del Tar che hanno dato ragione alla Giunta Marsilio. Il Consiglio di Stato si è dimostrato disponibile a valutare attentamente la questione, concedendo una sospensiva al provvedimento in attesa della sua decisione.
Critiche da parte dei partiti d’opposizione
I partiti d’opposizione in Regione Abruzzo hanno espresso forti critiche alla delibera della Giunta, sostenendo che le motivazioni addotte non siano sufficientemente valide. Erika Alessandrini del M5S ha sottolineato che, secondo i dati in loro possesso, gli euro che la Regione ha dovuto risarcire agli agricoltori per i danni arrecati dai cervi sono di poco meno di 26.000 euro, una cifra irrisoria rispetto al numero di cervi destinati all’abbattimento.
Il vicepresidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli ha evidenziato come la petizione promossa contro il provvedimento abbia superato le 130.000 firme, un segnale forte del dissenso popolare. Blasioli ha accusato la Giunta di aver ceduto alle pressioni della lobby della caccia in Abruzzo, in cambio del sostegno ricevuto alle ultime elezioni.
Considerazioni personali
La vicenda dell’abbattimento selettivo dei cervi in Abruzzo solleva un dibattito complesso che coinvolge la tutela della fauna selvatica, la sicurezza pubblica e gli interessi economici. È fondamentale che il Consiglio di Stato si pronunci in modo equilibrato e ponderato, valutando attentamente le motivazioni addotte dalla Giunta e le argomentazioni delle associazioni ricorrenti. L’obiettivo dovrebbe essere quello di trovare una soluzione che tuteli sia l’ambiente che la sicurezza dei cittadini, evitando l’eccessiva pressione su una specie già vulnerabile.