Panama si ribella alle ‘liste discriminatorie’
Il presidente di Panama, José Raúl Mulino, ha lanciato un appello alla comunità internazionale durante un ricevimento per l’inizio dei festeggiamenti della Repubblica, chiedendo agli ambasciatori e ai rappresentanti di diverse nazioni di trasmettere un messaggio di disaccordo con il trattamento internazionale ricevuto dal Paese. Mulino ha definito l’inclusione di Panama in diverse ‘liste discriminatorie’ un’ingiustizia, sottolineando l’importanza di schierarsi in difesa degli interessi nazionali.
La richiesta è stata avanzata durante un evento che ha visto la partecipazione dei diplomatici accreditati di 50 nazioni, in occasione del 121° anniversario della sovranità del Paese.
Il presidente Mulino ha evidenziato come Panama, pur essendo recentemente uscita dalla lista grigia della Financial Action Task Force sul riciclaggio di denaro, rimanga nell’elenco dei paradisi fiscali stilato dall’Unione Europea. Un elenco che include anche Paesi come Russia, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Samoa.
Le critiche di Mulino alle ‘liste discriminatorie’
La critica di Mulino si concentra sul fatto che Panama sia stata inclusa in queste liste senza un’adeguata considerazione delle misure adottate dal Paese per combattere il riciclaggio di denaro e la criminalità finanziaria. Il presidente panamense ha sottolineato come Panama abbia lavorato attivamente per migliorare la propria legislazione e i propri sistemi di controllo, dimostrando un impegno concreto nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Mulino ha espresso la sua convinzione che l’inclusione di Panama in queste liste sia un’ingiustizia che danneggia l’immagine del Paese e ostacola il suo sviluppo economico. Ha inoltre sottolineato come la decisione dell’Unione Europea di includere Panama nell’elenco dei paradisi fiscali sia basata su criteri che non tengono conto della realtà del Paese e delle misure adottate per contrastare il riciclaggio di denaro.
Le conseguenze delle ‘liste discriminatorie’
L’inclusione di Panama in queste liste ha conseguenze negative per l’economia del Paese. Le aziende panamensi potrebbero incontrare difficoltà nell’accesso ai mercati finanziari internazionali, mentre gli investitori potrebbero essere scoraggiati dall’investire in Panama. Inoltre, l’inclusione di Panama nell’elenco dei paradisi fiscali potrebbe portare a una perdita di entrate fiscali per il governo panamense.
Il presidente Mulino ha espresso la sua determinazione a continuare a lavorare per migliorare la reputazione di Panama e a combattere il riciclaggio di denaro e la criminalità finanziaria. Ha inoltre chiesto il sostegno della comunità internazionale per ribaltare la decisione dell’Unione Europea e per rimuovere Panama dall’elenco dei paradisi fiscali.
Un appello alla diplomazia e alla cooperazione internazionale
La richiesta di Mulino rappresenta un appello alla diplomazia e alla cooperazione internazionale per affrontare le sfide poste dalle liste discriminatorie. La critica del presidente panamense solleva un punto importante: la necessità di un dialogo costruttivo e di una valutazione oggettiva delle situazioni specifiche dei Paesi, al fine di evitare decisioni che potrebbero avere conseguenze negative per le economie e le società. La cooperazione internazionale, basata su un approccio pragmatico e rispettoso, è fondamentale per affrontare le sfide globali, come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, in modo efficace ed equo.