Un’Europa sempre più vulnerabile alle alluvioni
Le drammatiche inondazioni che hanno colpito la Spagna a causa del fenomeno della Dana non sono un evento isolato. Negli ultimi anni, l’Europa è stata colpita da una serie di eventi estremi, con le alluvioni che si sono affermate come una delle principali minacce. Il comune denominatore di questi eventi è l’aumento delle temperature, che ha come conseguenza un’atmosfera più umida e instabile, con una maggiore propensione alla formazione di precipitazioni intense.
Secondo Dino Zardi, fisico dell’atmosfera all’Università di Trento, “l’atmosfera più umida è anche più instabile, cioè sviluppa più facilmente moti verticali di sollevamento dovuti alla convezione, causando precipitazioni più copiose”. Negli ultimi decenni, si è assistito a un aumento dell’intensità di questi eventi, con una sensazione diffusa che anche la loro frequenza stia crescendo, anche se per confermarlo con certezza sono necessarie statistiche più robuste.
I dati parlano chiaro: negli ultimi 30 anni, le inondazioni in Europa hanno colpito 5,5 milioni di persone, causando quasi 3.000 vittime e oltre 170 miliardi di euro di danni economici. Solo nel 2023, le inondazioni hanno interessato circa 1,6 milioni di persone e sono state responsabili dell’81% delle perdite economiche dovute agli impatti del cambiamento climatico sul continente. Un terzo della rete fluviale europea ha visto flussi superiori alla soglia di piena ‘elevata’, con livelli record nei principali bacini come la Loira, il Reno e il Danubio.
Un anno di eventi estremi
Il 2024 si è rivelato un anno difficile per l’Europa, con una serie di eventi estremi che si sono susseguiti in diverse aree del continente. A metà ottobre, la coda dell’uragano Kirk ha colpito l’Italia, mentre a inizio ottobre piogge torrenziali hanno causato una ventina di morti in Bosnia. A fine settembre, un’alluvione ha colpito la Costa Azzurra, mentre a luglio è stato il turno di Piemonte e Valle d’Aosta. A giugno, il sud della Germania è stato colpito da un’alluvione, mentre a gennaio la tempesta Henk si è abbattuta su Francia e Gran Bretagna.
Il 2023 è stato un anno particolarmente segnato dalle alluvioni, con la Slovenia, la Croazia e l’Austria colpite ad agosto e la grande alluvione in Emilia Romagna a maggio. Il 2022, invece, è stato un anno anomalo in senso opposto, con un deficit di precipitazioni e condizioni di umidità del suolo molto basse. Per i fiumi europei, è stato l’anno più secco mai registrato, con il 63% che ha sperimentato flussi inferiori alla media. Il 2021, invece, è stato un anno particolarmente pesante, con il fenomeno più disastroso che si è abbattuto su Germania e Belgio a luglio, causando oltre 240 vittime. Ad agosto, la Turchia è stata colpita da un’altra alluvione con oltre 70 vittime.
La sfida della prevenzione e dell’adattamento
L’aumento di eventi estremi come le alluvioni rappresenta una sfida importante per l’Europa. Oltre ad affrontare le cause del cambiamento climatico, è necessario investire in misure di prevenzione e adattamento per mitigare i danni e proteggere le popolazioni. Questo significa migliorare i sistemi di allerta precoce, potenziare le infrastrutture idrauliche, promuovere la pianificazione territoriale e la gestione del rischio, e investire in tecnologie di adattamento come sistemi di drenaggio e barriere anti-alluvionali. Solo attraverso un approccio integrato e proattivo possiamo affrontare questa sfida e costruire un futuro più sicuro e resiliente per l’Europa.