Analisi botaniche e meteorologiche mettono in discussione la permanenza del corpo
La botanica Marisa Vidali, consulente dell’associazione Penelope che assiste legalmente il fratello e la nipote di Liliana Resinovich, ha depositato in Procura una relazione che mette in discussione la permanenza del corpo della donna nell’area del ritrovamento per tre settimane.
Secondo le analisi di Vidali, lo stato della vegetazione presente nel luogo in cui è stato trovato il corpo non è compatibile con una permanenza così prolungata. Lo strato erbaceo, composto principalmente da edera, non presenta segni di schiacciamento o ingiallimento delle foglie, come ci si aspetterebbe se il corpo fosse rimasto lì per tre settimane senza ricevere luce.
Inoltre, le analisi meteorologiche evidenziano che durante il periodo in questione, dal 14 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022, si sono verificati diversi episodi piovosi. Questo elemento, secondo Vidali, è in contrasto con lo stato dei sacchi neri in cui era avvolto il corpo, che sono stati ritrovati puliti e non sporchi di terra o foglie, come ci si aspetterebbe in caso di esposizione alle intemperie per così tanto tempo.
Temperature sopra la media e stato del corpo
La relazione di Vidali analizza anche le temperature registrate nel periodo in questione, che erano superiori alla media. I grafici allegati mostrano che la temperatura non è scesa sotto i 4 gradi nella maggior parte delle giornate, la temperatura alla quale vengono conservati i corpi. In alcuni casi, la temperatura ha raggiunto anche i 17 gradi.
Secondo Vidali, queste temperature non avrebbero contribuito alla conservazione del corpo, sollevando ulteriori dubbi sulla permanenza del corpo di Liliana Resinovich nell’area del ritrovamento per tre settimane.
Nuove domande sul caso Resinovich
Le conclusioni della relazione di Vidali aprono nuove domande sul caso Resinovich. Se il corpo non è rimasto in quel punto per tre settimane, dove si trovava durante quel periodo? Chi lo ha spostato e perché?
Le autorità competenti dovranno ora esaminare attentamente la relazione di Vidali e valutare se le sue analisi botaniche e meteorologiche possano fornire nuovi elementi per la risoluzione del caso.
Considerazioni personali
La relazione della botanica Marisa Vidali solleva questioni cruciali nel caso di Liliana Resinovich. Le sue analisi scientifiche suggeriscono che la versione ufficiale della permanenza del corpo nell’area del ritrovamento per tre settimane potrebbe non essere corretta. Questo apre nuovi scenari investigativi e rende ancora più complesso il puzzle da risolvere. E’ fondamentale che le autorità competenti prendano in seria considerazione le conclusioni di Vidali e che si proceda con ulteriori indagini per chiarire definitivamente le circostanze della scomparsa e del ritrovamento di Liliana Resinovich.