La maratona di audizioni
Si apre oggi, 4 novembre, la maratona di audizioni sulla legge di bilancio. Alle 9, nella sala del Mappamondo della Camera, Legambiente e Wwf daranno il via al ciclo di incontri davanti alle commissioni Bilancio. La maratona proseguirà fino a oltre le 21, con decine di associazioni che si susseguiranno per tre giorni, tra cui medici, terzo settore, industriali, artigiani, sindacati, docenti e associazioni dei consumatori. Anche enti locali, Banca d’Italia, Ufficio parlamentare di bilancio e università saranno coinvolti. Il cerchio si chiuderà giovedì con l’audizione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
La vera sfida: gli emendamenti
Ma la vera sfida si giocherà sullo step successivo, quello degli emendamenti. Partiti, sindacati e industriali sono già in fermento, pronti a cercare di strappare qualcosa in più da una manovra che, anche quest’anno, ha margini strettissimi. Non è da escludere che dai vertici del governo arrivi un altolà alla maggioranza sul numero di emendamenti ammessi. Si parla di un massimo di uno o due emendamenti per deputato.Il tempo massimo per presentare gli emendamenti è l’11 novembre, con una settimana successiva dedicata alla scrematura delle proposte più decisive per ogni gruppo, su cui si discuterà concretamente. Di fatto, è da fine novembre che si entrerà nel vivo su un testo che dalla Camera arriverà blindato al Senato per l’ok finale.
Il pressing dei partiti
Il pressing dei partiti è già forte. Forza Italia sta lavorando su un emendamento per chiedere un concordato bis, dopo la scadenza del primo il 31 ottobre. Il partito di Antonio Tajani punta anche al taglio delle tasse, chiedendo di abbassare il secondo scaglione Irpef dal 35 al 33% e di rivedere la web tax.La Lega, guidata da Matteo Salvini, continua a martellare sulla flat tax, per estenderla agli autonomi con redditi fino a 100 mila euro. Il partito si oppone anche al boom della tassazione sulle plusvalenze da criptovalute e al taglio del turn over delle forze dell’ordine.Fratelli d’Italia, pur non esercitando un pressing specifico, condivide l’obiettivo del taglio dell’Irpef dal 35 al 33% e punta a facilitare gli investimenti derivanti dalla raccolta della previdenza complementare.
Le richieste di opposizioni e sindacati
Anche le opposizioni e i sindacati hanno presentato le loro richieste. PD e M5S convergono su alcuni macrotemi, come la sanità e il fondo sull’automotive. Confindustria punta all’Ires premiale per le imprese che reinvestono gli utili e a incentivi più alti per la transizione tecnologica.CGIL e UIL si oppongono al concordato fiscale e chiedono più fondi per sanità e scuola, riducendo la spesa per armi. La CISL, che si è sfilata dallo sciopero, chiede di riaprire il confronto sulla riforma delle pensioni e di estendere il contributo di banche e assicurazioni alle multinazionali.
Una partita complessa
La legge di bilancio è una partita complessa, con interessi diversi in gioco. La sfida degli emendamenti sarà decisiva per determinare il contenuto finale della manovra. Sarà interessante vedere come il governo gestirà il pressing dei partiti e dei sindacati e come si evolverà il dibattito sui diversi temi in gioco.