Bara e croce per Cairo: la contestazione al presidente del Torino raggiunge un nuovo livello macabro
La contestazione al presidente del Torino Urbano Cairo ha raggiunto un nuovo livello di macabra escalation. Questa volta, l’oggetto della protesta è stata una bara di cartone e una croce, esposte fuori dal centro sportivo granata Filadelfia, accompagnate da un manifesto funebre con un messaggio agghiacciante.
Come pubblicato in alcune immagini sulla pagina Facebook ‘Comunicazioni Resistenti Granata 1906’, la bara era decorata con una targa che recitava: “Qui giace Urbano Cairo, 21/05/57-31/12/2024. Uomo di bassa statura fisica e morale, conosciuto come il presidente maiale. Il suo ego gli fu fatale. Se vi dovesse mancare vi accoglierà nel girone infernale. R.I.P. – Riposa in pena.”
L’episodio ha suscitato sconcerto e preoccupazione, con la Digos che ha avviato un’indagine per fare luce sulla vicenda. Si tratta di un’escalation preoccupante rispetto agli adesivi, non macabri, contro il presidente che erano stati appiccicati nei giorni scorsi sotto i portici di via Roma, nel cuore del centro di Torino.
Un clima di crescente tensione
L’episodio della bara e della croce è l’ultimo di una serie di proteste che hanno visto coinvolti i tifosi del Torino contro il presidente Cairo. La contestazione è alimentata da una crescente insoddisfazione per la gestione della squadra, con risultati sportivi deludenti e un clima di generale malcontento tra i tifosi.
La tensione è palpabile, e la scelta di utilizzare immagini macabre come la bara e la croce dimostra che la protesta sta assumendo una forma sempre più aggressiva e preoccupante.
Considerazioni sul clima di violenza nel calcio
La macabra escalation della contestazione al presidente del Torino è un segnale preoccupante del clima di violenza che si sta diffondendo nel mondo del calcio. È fondamentale che le autorità intervengano con fermezza per contrastare questo fenomeno, promuovendo il dialogo e il rispetto reciproco tra tifosi e dirigenti. L’uso di immagini macabre e offensive non è accettabile e rischia di alimentare un circolo vizioso di violenza e di odio. È necessario che il mondo del calcio si impegni a creare un ambiente più sicuro e civile, dove la passione sportiva possa essere espressa in modo sano e rispettoso.