Un’installazione meccanica che danza e suona
Al centro della mostra ‘For my best family’ di Meriem Bennani, in apertura il 31 ottobre alla Fondazione Prada di Milano, si erge un’installazione meccanica che anima 192 infradito e ciabatte in un “balletto-sinfonia-rivolta”. Questa singolare performance non solo crea un’affascinante coreografia, ma genera anche una composizione musicale, con una colonna sonora realizzata in collaborazione con il produttore Cheb Runner.L’opera, intitolata ‘Sole crushing’, è il cuore di un progetto più ampio che ha richiesto oltre due anni di lavoro e rappresenta la sfida più ambiziosa di Bennani in termini di complessità, dimensioni e durata del processo creativo.
Un film d’animazione che esplora le relazioni familiari
Oltre all’installazione, la mostra presenta anche l’art film ‘For Aicha’, co-diretto da Bennani con Orian Barki, con cui forma il duo Two Lizards. Il film, ambientato tra New York, Rabat e Casablanca, racconta una storia di relazioni familiari in un mondo popolato da animali antropomorfi, sospeso tra realismo, autobiografia e finzione. Il film fonde i linguaggi del documentario e dell’animazione 3D, offrendo una prospettiva unica sul tema del ‘stare insieme’.
Il ‘stare insieme’ come tema centrale
Sia l’installazione che il film esplorano il tema del ‘stare insieme’ in contesti sociopolitici diversi, rappresentandoli in chiave pubblica o intima. Bennani spiega: “Uno dei temi centrali di ‘For my best family’ è il saper stare insieme, chiedersi dove inizia e finisce una persona. Il film si concentra su una madre e una figlia che imparano a stare insieme, mentre nell’installazione il concetto è più astratto e si riferisce alla collettività in senso più ampio, momenti di incontro non verbali, nei quali sembra esserci una forza che prende le sembianze di un corpo multiforme.”L’artista continua: “Come un burattino, la moltitudine diventa una singola cosa, una singola voce, un singolo modo di agire, e tutti sanno esattamente che cosa devono fare in quel momento, a livello ritmico o canoro, per esempio come usare il proprio corpo e pestare i piedi.”
Un’esplorazione multiforme del ‘stare insieme’
‘For my best family’ di Meriem Bennani offre una riflessione profonda e multiforme sul tema del ‘stare insieme’, esplorando le sue diverse sfaccettature attraverso linguaggi artistici innovativi. L’installazione meccanica e il film d’animazione si intrecciano in un dialogo suggestivo, invitando il pubblico a riflettere sul senso di appartenenza, sulla collettività e sulle relazioni familiari in un contesto sociale in continua evoluzione.