Le tenniste si confrontano con la scelta di Riad
Le Wta Finals sono iniziate a Riad, in Arabia Saudita, in un contesto di polemiche e di aspettative. Le tenniste, da Coco Gauff ad Aryna Sabalenka, hanno accolto la scelta di portare il torneo in Arabia con un misto di entusiasmo e cautela. Gauff, in particolare, ha espresso le sue riserve iniziali, ma ha sottolineato la necessità di un programma concreto per promuovere il cambiamento sociale nel Paese. “Mentirei se dicessi che non avevo riserve nel venire qui”, ha dichiarato Gauff, “Ero presente ad ogni possibile call con la WTA. Una delle cose che ho detto è stata: se veniamo qui, non possiamo semplicemente arrivare, giocare e andarcene. Dobbiamo avere un programma concreto, un piano.”
Le polemiche e le critiche
La decisione di organizzare le Wta Finals in Arabia ha sollevato non poche critiche. Molti ritengono che gli investimenti nello sport siano un modo per ripulire l’immagine internazionale dell’Arabia, soprattutto in merito ai diritti umani e alla condizione delle donne. Chris Evert e Martina Navratilova, ex campionesse del tennis, hanno criticato duramente la scelta, affermando che si trattava di un passo indietro per il tennis e le donne in generale, date le politiche del paese nei confronti delle donne. Gauff ha spiegato di aver discusso con la principessa Ameera al-Taweel, che si batte per l’emancipazione femminile nel suo Paese, sulle modalità per contribuire alla questione dei diritti delle donne e della comunità LGBTQ+. “Sono consapevole che non possiamo venire qui e cambiare tutto”, ha sottolineato la tennista americana.
Un torneo per ispirare e promuovere il cambiamento
Le tenniste hanno espresso la speranza che la presenza del torneo a Riad possa essere un segnale di cambiamento per il Paese. “Penso sia importante portare il tennis in tutto il mondo e ispirare le nuove generazioni”, ha dichiarato Aryna Sabalenka. “Qui hanno fatto un grande sforzo per lo sport femminile, sono felice di far parte in un certo senso della storia”. Jasmine Paolini ed Elena Rybakina hanno sottolineato il valore dell’esempio: “Penso che sia buono per la nazione ospitare una competizione con le migliori tenniste del mondo. Siamo donne che lavorano. Siamo indipendenti. E’ positivo per promuovere questo tipo di competizione in questa nazione. Può essere molto positivo per i diritti delle donne qui”. Zheng Qinwen ha affermato: “Dovunque vada, gioco solo a tennis: per me è solo un torneo. Credo comunque che lo sport è un bel modo per mostrare il potere delle donne, per mostrare l’energia, lo spirito combattivo”.
Un passato di controversie e un futuro incerto
La scelta di Riad come sede delle Wta Finals arriva dopo un passato di controversie. Nel 2021, la Wta ha boicottato la Cina per il caso della tennista Peng Shuai, scomparsa dopo aver denunciato molestie sessuali da parte di un dirigente. L’organizzazione ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza di Peng Shuai e ha chiesto un’indagine indipendente. Il futuro delle Wta Finals in Arabia è incerto. Gauff ha dichiarato che se non vedrà un cambiamento o non si sentirà a suo agio, potrebbe non tornare. La presenza del torneo a Riad rappresenta un’opportunità per promuovere il cambiamento sociale nel Paese, ma anche una sfida per il mondo del tennis, che dovrà affrontare le critiche e le aspettative di un pubblico attento.
Le Wta Finals a Riad: un passo verso il cambiamento?
La scelta di portare le Wta Finals in Arabia Saudita è un evento significativo, che solleva questioni complesse legate ai diritti umani e alla condizione delle donne. Le tenniste hanno espresso la loro speranza che la presenza del torneo possa contribuire al cambiamento sociale nel Paese, ma è ancora presto per dire se questo sarà effettivamente il caso. Il tempo dirà se la scelta di Riad sarà un passo avanti per il tennis femminile e per i diritti delle donne in Arabia Saudita.